BERLUSCONI OTTIENE IL VIA LIBERA DAL PPE
SVOLTA ANTI-GRILLO, BENEDETTA DALLA MERKEL CHE CHIEDE ALL’ITALIA STABILITA’… ACCORDO CON LA LEGA PER VINCERE, MA CON IL CAVALIERE CHE DA’ LE CARTE
Se Berlusconi aveva ancora dei dubbi, un messaggio da Berlino glieli ha tolti definitivamente: «Tranquilli, non esistono alternative al mio governo», ha fatto sapere la Merkel tramite comuni amici.
È sicura che, nonostante le formule traballanti, la politica europea continuerà a far perno su di lei. E tra i suoi desideri ce n’è uno in particolare riguardante l’Italia: la Cancelliera pretende stabilità . Non vorrebbe avventure, gente inesperta al volante. Dopo le prossime elezioni Angela spera che da noi governi qualcuno con la testa sulle spalle, e Silvio ovviamente risponde «eccomi, ci sono qua io».
Guarda combinazione, l’altro ieri ha festeggiato gli 81 anni rivendicando su Facebook il peso dell’«esperienza», contrapposta all’«improvvisazione» dei giovanotti.
Si sente già l’”unto” della Merkel. Piccolo problema: per ritornare nella grande politica, il Cav deve perlomeno vincere. E può sognare di farcela soltanto se trova un accordo con Salvini.
Ma come vivrebbero in Europa un patto coi «sovranisti»? E questi ci starebbero? La settimana ha registrato due novità .
Popolari e pragmatici
La prima è il via libera del Ppe. Al Cav lo ha comunicato Joseph Daul, presidente dei Popolari Ue, giovedì ad Arcore (con loro il braccio destro di Berlusconi per gli affari internazionali, Valentino Valentini). Non che Daul faccia salti di gioia alla prospettiva di allearsi in Italia con gli amici della Le Pen, sempre di populisti si tratta.
Però più importante è sbarrare la via ai grillini e, tramite Berlusconi, rimettere piede al governo. Anche in una «larga coalizione» con Renzi, se la vittoria dovesse sfuggire. Saranno moderati, al Ppe, ma con parecchio pelo sullo stomaco. Per loro conta il risultato. Ad esempio, non sono così in ansia per la sorte di Alfano. Qualora Angelino fosse di ostacolo a un fronte comune con la Lega, peggio per lui nonostante sia membro Ppe.
Guardano con più interesse all’Udc di Lorenzo Cesa, con cui Daul si è intrattenuto a tavola, testimone il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani.
Insomma, Berlusconi avrà carta bianca purchè non finisca a traino della Lega ma viceversa.
Si vedranno (prima o poi)
L’altra novità è la telefonata di Salvini per gli auguri del compleanno, una mossa preparata da giorni. Berlusconi ha annunciato un incontro la prossima settimana, sebbene nulla risulti in agenda. Giorgia Meloni, per esempio, non è stata informata. Alla Lega minimizzano, «forse i due si vedranno a metà ottobre, prima sarà difficile». Rispetto a giorni fa l’aria è più respirabile ma i motivi di tensione sono sempre i soliti. C’è da stendere il programma comune, con un viavai di bozze tra Arcore e il plenipotenziario di Salvini, che è Giancarlo Giorgetti. Renato Brunetta assicura: «Siamo molto meno lontani di quanto si pensi».
Il vero ostacolo saranno le poltrone, cioè la spartizione dei candidati in Parlamento tanto che si voti col “Rosatellum” quanto che rimanga il “Consultello”.
Berlusconi ha fretta di agguantare l’anguilla Salvini fissando da subito le porzioni della torta.
Il Cav, com’è suo costume, vorrà basarsi sui sondaggi mentre l’altro cercherà di far leva sui voti delle più recenti elezioni
Sullo sfondo l’incerta partita del «chi comanda», ancora in attesa del fischio di inizio.
(da “La Stampa”)
Leave a Reply