BERLUSCONI, PRONTA L’OFFERTA A RENZI: “FACCIAMO UN GOVERNO DI SCOPO E GUIDALO TU”
POI SI APRIREBBE UNA TRATTATIVA CHE IMPATTI SUL DOSSIER GIUSTIZIA, QUELLO CHE STA A CUORE AL CAVALIERE PER NEUTRALIZZARE GLI EVENTI GIUDIZIARI CHE LO RIGUARDANO
Lo scambio che Silvio Berlusconi offrirà a Matteo Renzi va ben oltre le tecnicalità elettorali.
La disponibilità a votare l’abolizione del Senato elettivo in cambio del modello spagnolo è solo il primo passo di una manovra più ampia.
Che mira ad arrivare a “un governo di scopo”. Che nelle intenzioni del Cavaliere dovrebbe essere guidato proprio da Renzi: “Se ci accordiamo sullo spagnolo — è il ragionamento di Berlusconi — il governo salta il minuto dopo”.
Ed è a quel punto che si porrà il discorso su un “governo per la legge elettorale”, di scopo appunto.
Che consenta di evitare le urne col proporzionale. E magari di aprire una trattativa con Renzi su una misura che impatti sul dossier giustizia.
Perchè manca un mese alla decisione su servizi sociali e domiciliari. E da palazzo Grazioli trapela “l’ansia” e la preoccupazione dell’ex premier, timoroso di cattive notizie da Milano ma anche dalle altre procure in azione.
È su questo che si sta sviluppando la trama di Berlusconi: un grande scambio con Renzi sulla pelle del governo, nel ruolo di interlocutore privilegiato.
Da Denis Verdini ha ricevuto più di una conferma sul fatto che Renzi “regge”, al netto dell’insurrezione del suo partito.
E Renzi “regge”, così risulta nella war room del Cavaliere, anche nel caso salti il tavolo del governo.
Anzi, aleggia nelle stanze berlusconiane un ragionevole alone di certezza sul fatto che in verità l’obiettivo del sindaco sia proprio quello di mandare a casa questo esecutivo. A costo di andare a votare col proporzionale se non si dovesse siglare un accordo sulla legge elettorale.
Insomma, per la prima volta lo schema di gioco è cambiato davvero.
E il Partito democratico non è più “commissariato” dal Quirinale. Ecco perchè l’ex premier non ha nascosto ai suoi l’ottimismo su un accordo che considera a portata di mano: “Renzi vuole chiudere sullo spagnolo perchè non ha intenzione di farsi lessare da Alfano e Letta”.
La bozza discussa per settimane da Verdini con gli sherpa del sindaco prevede uno spagnolo “modificato”: proporzionale con il turno unico, circoscrizione piccole (con liste bloccate corte), ma con una ripartizione dei seggi su base nazionale, soglia di sbarramento non inferiore al 5 per cento e un premio di maggioranza.
Un’intesa su questo aprirebbe uno scenario win win, per Berlusconi, all’insegna del suo grande ritorno e della metamorfosi in Statista del Condannato: o si vota col proporzionale o si fa un nuovo governo.
Anche il luogo scelto per l’incontro al quale Berlusconi si presenterà col solo Gianni Letta è un segnale che l’aria è cambiata e per Renzi la trattativa è politica. E senza tabù.
Altrimenti non accetterebbe di fargli varcare la soglia di quel Nazareno dove il Cavaliere viene vissuto come Belzebù.
E allora, eccola la strategia immaginata nelle riunioni fiume di Berlusconi con i suoi. Prevede che l’accordo si farà . E che Renzi, parola di Verdini, lo sbatterà sul tavolo della direzione del Pd di lunedì.
Per la serie: “La maggioranza più ampia ce l’abbiamo con lo spagnolo e poco importa se è con Berlusconi. È una maggioranza ampia. Punto”.
È chiaro che, a quel punto, “tutto può succedere” per dirla con l’inner circle.
Ed è proprio su quel che può succedere che si parlerà già nell’incontro col segretario del Pd: “Un pezzo di Pd — ragiona un azzurro di rango — affossa l’intesa nel voto segreto? Allora si apre la crisi di governo, Renzi è stato chiaro. Quindi: o si vota col proporzionale e senza di noi non si fa il governo o si fa un governo di scopo”.
Nel mondo dei sogni del Cavaliere la personalità più adatta a guidarlo sarebbe proprio Renzi, anche se realisticamente viene considerato difficile, e non poco: “Gli esplode il partito”.
Ma, come si dice in questi casi, un mese fa nessuno avrebbe immaginato il grande ritorno di Berlusconi.
Per il Nostro ora è davvero tutto possibile.
(da “Huffingtonpost“)
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