BOCCHINO VUOLE LA PACE CON SILVIO? MAI VISTO QUALCUNO SALIRE SU UNA NAVE CHE AFFONDA
MENTRE DAL PDL ARRIVANO INVITI AD ABBANDONARE FINI PER RITORNARE NELLA CASAMATTA, BOCCHINO NON TROVA DI MEGLIO CHE FARE UN’APERTURA DI CREDITO AL PDL… MA CHE RICOMPOSIZIONE DEL CENTRODESTRA, AFFONDINO NEL LERCIUME IN CUI HANNO RIDOTTO IL CENTRODESTRA ITALIANO
‘Noi di Fli su Berlusconi abbiamo gia’ espresso il nostro giudizio, auspicando un suo passo indietro. Ma visto che non ha alcuna intenzione di procedere in tale direzione, e considerato pero’ che la nazione vive ore drammatiche, francamente non ci sembra il caso di continuare a litigare’.
A dirlo è il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, in un’ intervista al Corriere della Sera.
‘Dal centrodestra non mi sono mai allontanato. Se intuisco che sull’orizzonte politico di questo paese puo’ esserci una ricomposizione del centrodestra, e’ chiaro che sono interessato’, afferma Bocchino.
Parole che fino a un mese fa, leggendole, avremmo attribuito a Urso o Ronchi, ora vengono pronunciate da un Italo Bocchino che ci auguriamo parli a titolo personale. Comprendiamo il gioco delle parti, ma qua siamo davanti a prese di posizione da bassa cucina politica.
Qualcuno non si rende neanche conto dell’effetto destabilizzante che certe affrettate dichiarazioni possono generare sulla base.
I militanti e gli elettori, se avessero voluto votare o rimanere nel Pdl, non avrebbero indirizzato le proprie simpatie verso Fli: già era insopportabile leggere che “con un passo indietro di Berlusconi” sarebbe stato fattibile un appoggio a un governo Maroni (soggetto che rappresenta l’antitesi delle tesi politiche di Fli), ora che “anche se non si dimettesse il premier” una ricomposizione sarebbe quasi auspicabile.
Ma qua siamo fuori dal seminato, si parla senza interpretare nemmeno il sentimento della base che mai e poi mai accetterebbe un pateracchio vergognoso di questo genere. Allearsi di nuovo con soggetti che hanno passato mesi a costruire dossier taroccati contro esponenti di Fli, che hanno usato la macchina del fango per screditare chiunque si opponesse al regime berlusconiano, individui firmatari di legge devastanti, difensori di deliquenti e condannati, corrotti e corruttori.
Un partito-azienda dove o si obbedisce e si fa carriera o si dissente e si è cacciati fuori (purtroppo come sta accadendo ora anche in Fli, vedi caso genovese).
E’ questo regime che piace a Bocchino?
Il tutto poi nel momento più sbagliato, quando il Pdl è ormai crollato ai minimi storici (il 26%) e tanti cercano una scialuppa per salvarsi dalla nave che affonda.
Si è mai visto gente così cretina che cerca di salire a bordo di un piroscavo che imbarca acqua da tutte le parti e che è destinato a scomparire tra le onde?
Secondo Bocchino “in questo momento cosi’ delicato per il paese credo sia opportuno sederci al tavolo del governo e ragionare insieme. Ci confronteremo in Parlamento, nelle commissioni, gia’ da giovedi’ prossimo”.
Bocchino bolla come ‘fantasie’ l’ipotesi che il suo partito si sia pentito della rottura con Berlusconi.
“Rompemmo per tre motivi. Uno: chiedevamo un coordinatore unico, e con Alfano ci siamo arrivati, sia pure in ritardo. Due: chiedevamo che in politica economica non fosse dispensato un ottuso ottimismo ma si raccontasse la verita’, come alla fine – osserva – sta accadendo. Tre: segnalavamo un appiattimento sulla Lega, problema che anche nel Pdl comincia ad emergere’.
In conclusione, spiega Bocchino, ‘Fini chiedeva tre cose, e tre cose, mi sembra, sono politicamente accadute”.
Ovvero dovremmo fare salti di gioia perchè Angelino Jolie, ovvero il nulla, è diventato segretario di un (altro) partito.
Dovremmo gioire che sui conti pubblici il Pdl ha trascinato il Paese nella bratta, ma dato che ora lo riconosce (e non è vero nemmeno questo, tra l’altro), il problema sarebbe risolto.
Il Pdl era appiattito sulla Lega e solo ora il concetto emerge?
Ma se ancora pochi giorni fa hanno permesso ai cialtroni padani persino di farsi le sedi ministeriali patacca a Monza, se hanno fatto passare una norma della Lega sui rimpatri che grida vergogna e sarà bocciata dalla Ue, se ogni giorno continuano a subire i ricatti di Bossi: semmai è evidente che sta emergendo il contrario di quanto sostenuto da Bocchino.
Ma che film sta vedendo?
Dove è finita la costruzione di un Terzo polo alternativo al Pdl che ridia credibilità al centrodestra italiano?
O qualcuno vorrebbe forse ripercorrere la penosa strada della tanto criticata Santanchè che quando stava con Storace parlava del premier in termini spregiativi e poi è tornata nel Pdl con il suono delle fanfare?
E ancora: come si fa a ridurre il progetto politico di Fini illustrato nel programma all’ottenimento di quei “tre grandi risultati” indicati da Bocchino?
Ma esiste in Fli qualcuno, politicamente e ideologicamente fermo sui principi, in grado di andare avanti per la strada indicata senza sbandare ogni momento per scopi non chiari a nessuno?
Altro che salire a bordo del Titanic, sparategli tre cannonate per allargare le falle: solo così potrà rinascere la destra italiana.
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