BRASILE, DECINE DI MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO IL CRIMINALE SOVRANISTA BOLSONARO
LA PANDEMIA E’ COSTATA PIU’ DI 500.000 MORTI GRAZIE ALLA FOLLIA NO VAX DEL PRESIDENTE… NEL 2022 LE ELEZIONI: I SONDAGGI DANNO LULA AL 49% E BOLSONARO AL 29%
E’ stato il terzo giorno di mobilitazione dalla fine di maggio per chiedere le dimissioni di Bolsonaro, che sta anche affrontando un’inchiesta parlamentare sulla gestione della pandemia di coronavirus che finora è costata più di 500.000 morti nel Paese di 212 milioni di abitanti.
Ci sono stati sit-in anche nelle città di San Paolo, Belem, Recife e Maceio.
Nei primi due mesi di audizioni, la commissione parlamentare d’inchiesta si è concentrata sui ritardi del governo nell’ordinare le forniture di vaccini, anche se ha promosso farmaci inefficaci come l’idrossiclorochina e mentre Bolsonaro sminuiva misure come il distanziamento e l’uso di mascherine.
L’inchiesta ha preso una svolta improvvisa, tuttavia, dopo che un funzionario del ministero della salute, Luis Ricardo Miranda, ha detto di aver subito una pressione “atipica, eccessiva” per approvare l’acquisto di tre milioni di dosi del vaccino Covaxin di fabbricazione indiana ad un costo molto piu’ alto rispetto ad altri vaccini. Miranda ha detto di aver trasmesso personalmente i suoi sospetti a Bolsonaro e che il presidente ha indicato che avrebbe sollevato la questione con la polizia federale. A quanto pare non l’ha fatto. Questo ha portato i procuratori federali ad annunciare ieri che stavano indagando per determinare se Bolsonaro avesse commesso un crimine non denunciando la presunta frode.
L’opposizione questa settimana ha presentato una “super-impeachment-request” che elenca decine di accuse, alcune vecchie, altre nuove, contro il presidente.
La corsa alle presidenziali del 2022 è già aperta.
Secondo tutti i sondaggi, sarà un duello polarizzato fra Bolsonaro e Luiz Inácio Lula da Silva, ex presidente e leader del Partito dei lavoratori, che si presenta per un terzo mandato dopo l’annullamento delle condanne per corruzione.
L’ultima inchiesta, pubblicata dal quotidiano O Estado de S. Paolo, dà Lula in testa con il 49% contro il 29% del rivale.
Distaccati l’ex deputato di centro-sinistra Ciro Gomes (7%) e João Doria (5%). Ma i giochi, in Brasile, non sono chiusi fino all’ultimo. Determinante, ancora una volta, potrebbe essere il cosiddetto Centrão, forza politica informale e molto disinvolta, che da sempre è determinante per l’approvazione di leggi e leader.
Deputati che finora Bolsonaro è riuscito a mantenersi fedeli, grazie a generose elargizioni di fondi pubblici, ma che potrebbero ora trovare altre sponde.
(da agenzie)
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