BUCCI, SINDACO FANTOZZIANO: “TROVATE 13 MILIONI”. QUALCUNO GLI DICA CHE IL SINDACO E’ LUI, SEMMAI CHIEDA CONSIGLIO A BELSITO
DOPO AVER VOTATO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DI AMIU, ORA IL CENTRODESTRA SI ACCORGE CHE SERVONO 13 MILIONI PERCHE’ AMIU RESTI PUBBLICA, FINIRA’ PER TAGLIARE LE SPESE SOCIALI… POI SI INALBERA PERCHE’ VUOLE IL NOME PER ESTESO NELLA MAIL
Una sfuriata con i dirigenti che gli spiegavano come non fosse così semplice trovare e dirottare 13 milioni per l’Amiu, poi un “cazziatone” all’ufficio informatico perchè alle otto di mattina non c’era un tecnico di turno, quindi l’accesa discussione per ottenere il cambio di una mail ritenuta inappropriata (l’attuale mbucci da sostituire con marco.bucci) e infine la “battaglia del mattino” con i funzionari e le segretarie per le pratiche da firmare.
L’era leghista in via Garibaldi è iniziata con un clima decisamente caldo. Addirittura bollente per quanto riguarda uno degli scogli principali che si trova a dover affrontare la nuova amministrazione: Amiu. O per meglio dire, i 13 milioni che servono a contenere al 6,8% l’aumento della bolletta Tari, cioè quel gruzzoletto che avrebbe dovuto portare in dote Iren (a dire il vero le banche) ma che la mancata fusione, avvenuta in un crescendo di tensione, defezioni e polemiche in seno alla maggioranza dell’ex sindaco Marco Doria, ha ricollocato sulle spalle di Tursi.
Bucci ha chiesto con decisione che i 13 milioni saltino fuori ma i dirigenti gli hanno spiegato che la coperta è corta, i miracoli non si possono fare e che togliere qualche milione al sociale o alle strade non è una scelta tecnica ma politica.
Lo zio d’America si è preso qualche giorno per meglio capire la situazione. Ma non c’è molto tempo e le decisioni devono essere prese, anche per tener fede all’impegno della campagna elettorale sul mantenimento di Amiu in mani pubbliche.
Nessun rinvio ma intervento immediato ha invece preteso per un problema assai meno grave di Amiu. Il neo sindaco si è imbufalito per la mail istituzionale “mbucci”.
Gli informatici hanno provato a spiegargli che è uno standard in uso da anni e che cambiare potrebbe comportare confusione nella ricezione e nei destinatari, ma Bucci è stato irremovibile. La sua mail è stata aggiornata a “marco.bucci” e così accadrà per tutti gli assessori.
Incidentalmente il sindaco, ha scoperto che l’entrata in servizio dei tecnici informatici è elastica, la questione è stata oggetto di un’altra telefonata piuttosto accesa al termine della quale Bucci ha ottenuto la presenza di un informatico fin dall’apertura degli uffici
Il primo cittadino non ha poi nascosto la propria contrarietà nel dover firmare le cosiddette carte della burocrazia quotidiana.
Ha preteso che per ognuna gli venisse fornita la norma di legge che lo obbligava a firmare. Dopo averle pazientemente lette ha proceduto, ma il tutto si è svolto in un clima non esattamente idilliaco.
L’arroganza al potere.
(da agenzie)
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