CALENDA DICE ”MAI CON M5S E FDI” E POI APPOGGIA IL SOVRANISTA BUCCI A GENOVA
LA COERENZA DEL LEADER DI AZIONE
Dal palco del primo congresso di Azione come partito politico, del quale era stato appena eletto segretario, lo scorso 19 febbraio Carlo Calenda aveva indicato la strada maestra per orientarsi nelle alleanze: “Non dialoghiamo e non accettiamo il confronto con M5s e Fdi: è una scelta netta e definita perché il dialogo parte da valori comuni”. Niente “populisti” e “sovranisti”, quindi.
Una chiusura totale accolta con freddezza dal segretario del Pd Enrico Letta, che con il Movimento 5 Stelle ha consolidato l’unità di intenti su alcuni temi.
Ma a quanto pare non c’è da preoccuparsi, almeno non così tanto: ieri a Mezz’Ora in Più ospite di Lucia Annunziata, Calenda ha annunciato che Azione sosterrà la candidatura del sindaco uscente Marco Bucci per le amministrative di Genova.
“Ci sono Comuni – ha detto l’ex candidato al Campidoglio – dove sosterremo sindaci di centrosinistra come a Verona o Padova e lo faremo con grande convinzione, ma ci sono Comuni dove ci sono bravi amministratori di destra, non di partito, come per esempio a Genova, con Marco Bucci, e lì una riflessione la stiamo facendo”
Bucci è esplicitamente sostenuto – però – proprio da Fratelli d’Italia. Al punto che il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida ha scritto in una nota: “Siamo contenti che Calenda inviti a votare l’ottimo sindaco di Genova Marco Bucci“. E lo stesso sindaco uscente ha ringraziato: “Mi fa piacere che la gente faccia riflessioni sui fatti concreti e non sulle parole e mi fa piacere che ci sia questo sentimento non solo a Genova ma anche a livello nazionale”.
A “smorzare” eventuali imbarazzi ci aveva pensato lo stesso Calenda parlando con Annunziata: “La linea di condotta è quella della trasparenza, il nostro simbolo vicino a quello dei 5 stelle o di Fdi non ci sta, però siccome la politica è pragmatismo, ci sono casi in cui c’è un buon sindaco e allora questo prevale rispetto ad altre considerazioni”.
Questioni che sanno più di politichese che di politica reale: nei fatti, Calenda si è rimangiato in pochi giorni quello che aveva fatto passare per un diktat inviolabile.
(da NetQuotidiano)
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