CANADA, QUELLE FERITE MAI RIMARGINATE: STORIA E NUMERI DEGLI ORRORI CATTOLICI SUI BAMBINI NATIVI
PER OLTRE UN SECOLO 150.000 BAMBINI INDIGENI COSTRETTI A FREQUENTARE SCUOLE CATTOLICHE TRA ABUSI E VIOLENZE… CENTINAIA DI CORPI SONO STATI TROVATI IN FOSSE COMUNI
Con le due di ieri diventano quattro le chiese cattoliche bruciate nella regione della Columbia Britannica in Canada. E il collegamento con il ritrovamento delle tombe senza nome di bambini nativi nelle ex scuole di rieducazione appare palese.
Mentre il premier Justin Trudeau ha chiesto a Papa Francesco di fare chiarezza e ha paventato azioni legali nel caso in cui la Chiesa non fornisse i documenti in suo possesso.
Intanto però nessuna rivendicazione del gesto è arrivata, mentre le Giubbe Rosse, la polizia a cavallo del Canada, parlano per ora di indagini che procedono «in tutte le direzioni».
Le chiese bruciate in Canada e le tombe dei bambini nativi
Il 26 giugno in meno di un’ora le fiamme sono state appiccate nella chiesa di Sant’Anna e in quella di Chopaka ed entrambe sono state distrutte, secondo quanto ha raccontato il sergente Jason Bayda della polizia canadese a cavallo.
Lunedì, in occasione della Giornata nazionale dei popoli indigeni, ne erano bruciate altre due, a Penticton e Oliver (Sud Okanagan). Per adesso i bilanci degli incendi non riportano feriti ma tutti i luoghi di culto, alcuni dei quali erano edificati in legno, sono andati completamente distrutti.
E i vigili del fuoco hanno ritrovato una bottiglia di liquido incendiario nei pressi di una delle due chiese distrutte lunedì.
Gli incendi sono arrivati subito dopo le richieste alla Chiesa di scusarsi formalmente per il proprio ruolo nel sistema scolastico canadese. Per oltre un secolo, fra il 1863 e il 1998, 150 mila bambini indigeni, in gran parte Inuit e Metis, sono stati costretti a frequentare scuole cristiane come parte di una strategia politica per assimilarli nella società canadese. Le scuole erano gestite da chiese finanziate dal governo federale e, scrive l’agenzia Ansa, gli abusi fisici e sessuali erano all’ordine del giorno.
Le tombe dei bambini nativi nei collegi di rieducazione in Canada
Il Guardian ha scritto che secondo i documenti storici, i Missionari Oblati di Maria Immacolata hanno gestito la metà delle scuole residenziali del Canada, inclusa quella di Kamloops, la più grande del paese.
Finora gli Oblati si sono rifiutati di rilasciare i documenti in loro possesso per aiutare a identificare i resti trovati. Il primo ritrovamento di tombe senza nome risale a un mese fa, quando i resti di 215 minori sono stati rinvenuti presso la Kamloops Indian Residential School, nella Columbia Britannica.
Si trattava di un collegio per l’accoglienza e la “rieducazione” dei figli dei nativi. La Chiesa l’ha gestito per conto del governo dal 1890 al 1969. Nei giorni scorsi sono stati ritrovati i resti di altri 761 bambini in un’ex scuola residenziale, la Marieval Indian Residential School gestita dalla chiesa nell’area di Saskatchewan.
L’agenzia di stampa Ansa ricorda che nel 2008 Ottawa istituì una commissione per far luce sui numerosi bambini indigeni che, dopo la scuola, non sono mai tornati nelle loro comunità. Le conclusioni degli esperti sono state shockanti quasi quanto i ritrovamenti: è stato genocidio culturale.
Gli abusi e le condizioni di vita particolarmente dure erano già stati denunciati dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione, anche se molti punti restano ancora da chiarire. Quello che si sa, in base al rapporto, è che i bambini venivano spesso alloggiati in strutture mal costruite, poco riscaldate e antigieniche. Molti non avevano accesso a personale medico qualificato e sono stati soggetti a punizioni dure e spesso abusive. Le squallide condizioni di salute – afferma ancora il rapporto – erano in gran parte determinate dalla volontà del governo di tagliare i costi. Gli abusi fisici e sessuali hanno portato alcuni a scappare. Altri sono morti di malattia o per incidenti in mezzo a tanta negligenza. Ancora nel 1945 il tasso di mortalità per i bambini delle scuole residenziali era quasi cinque volte superiore a quello di altri scolari canadesi. Negli anni ’60, il tasso era ancora il doppio di quello della popolazione studentesca generale. Alcuni sopravvissuti – riporta la Bbc – hanno parlato di bambini nati dai preti delle scuole, che sarebbero stati sottratti alle loro madri e gettati nelle fornaci.
(da Open)
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