Destra di Popolo.net

“CARI RUSSI, RIBELLATEVI AL TIRANNO PUTIN. GUARDATE GLI UCRAINI”

L’APPELLO DELLO SCRITTORE LITTELL

Cari amici russi: amici di lunga data, alcuni di voi, altri più recenti, e altri ancora che non conosco personalmente, amici nella mente e nello spirito. Anche voi state attraversando un momento drammatico. Come la vita di ogni singolo ucraino, anche la vostra, che mai è stata semplice, è oggi radicalmente sconvolta.
Molti di voi sono in fuga dalla Russia. E molti di voi mi hanno confessato di provare sensi di colpa e di vergogna per quello che il vostro Paese sta facendo al suo vicino. Per quello che sta facendo all’Ucraina in nome vostro. Alcuni di voi, gli attivisti, sono avvezzi a sentire sulla nuca la clava di ferro del potere, e già si preparano alla mazzata finale.
Ho scritto ad Aleksandr Cherkasov, un vecchio amico di Memorial. «Te lo farò sapere più tardi», mi ha risposto Sasha con il suo tipico piglio laconico. «In questo momento, dopo la perquisizione, stiamo annaspando tra le macerie, computer distrutti, casseforti sventrate».
Altri ancora, i protagonisti del mondo culturale, artisti, critici, scrittori, siete rimasti pietrificati davanti al collasso repentino del vostro fragile mondo.
Vergogna e colpevolezza
Nessuno di voi è schierato con Putin e il suo regime di ladri, è vero, per la maggior parte li odiate. Ma siamo sinceri: tranne che per pochissimi — quelli che lavorano per Memorial, Novaya Gazeta, Ekho Moskvy, Meduza, l’organizzazione di Navalny e uno sparuto manipolo di attivisti — quanti di voi hanno mai alzato un dito per opporsi al regime?
Salvo forse sfilare di tanto in tanto per le strade, quando si organizzava qualche manifestazione? Potrebbe darsi, allora, che i vostri sensi di vergogna e colpevolezza non siano altro che un concetto astratto? O forse nascono dalla vostra stessa apatia, dalla vostra lunga indifferenza a quanto accade attorno a voi, e dalla vostra complicità passiva, che oggi avvertite come una fitta dolorosa nel corpo e nell’anima?
I vostri errori
Non è sempre stato così. C’è stato un periodo, negli anni Novanta, quando avete goduto di una certa libertà e di uno spiraglio di democrazia: caotica, certo, talvolta sanguinaria, ma vera. E invece il 1991 si è rivelato la fotocopia del 1917. Può fare vittime a milioni, il tiranno, eppure, per qualche motivo, per voi resta sempre la scelta più sicura. Come si spiega? È vero, ci sono stati molti errori. Anziché assaltare gli archivi del Kgb per far emergere i suoi segreti alla luce del giorno, come i tedeschi dell’Est hanno fatto con la Stasi, vi siete distratti davanti alla statua di Dzerzinskij e avete permesso al Kgb di restarsene acquattato nell’ombra per riorganizzarsi, ricostituirsi e riprendersi la Russia.
Quando vi è stata presentata la scelta tra il saccheggio del Paese e il ritorno dei comunisti, non avete pensato di battervi per imporre una terza opzione, ma avete chinato il capo davanti alle razzie.
Nel 1998 la vostra economia era al collasso, e quell’anno segnò la fine delle manifestazioni di piazza per reclamare giustizia sociale e per condannare la guerra in Cecenia. Assicurare la vostra sopravvivenza: da allora non avete pensato ad altro.
I massacri in Cecenia
Poi è arrivato Putin. Giovane, spavaldo, aggressivo, ha giurato di annientare i terroristi e di rilanciare l’economia del Paese. In pochi gli avete creduto, ma avete comunque votato per lui, o vi siete astenuti. A quel punto Putin ha deciso di radere al suolo la Cecenia per la seconda volta, e quasi tutti voi avete chiuso gli occhi e voltato le spalle. Ricordo benissimo quegli anni. Ero in Cecenia, tra i volontari che si prodigavano per recare aiuto alle innumerevoli vittime dell’«operazione anti terrorismo» voluta da Putin, tra le macerie di Groznyi, Katyr-Yurt, Itum-Kale e altre città.
Di tanto in tanto tornavo a Mosca per riprender fiato, e ritrovavo gli amici alle feste. Si beveva, si ballava, e talvolta provavo a raccontarvi qualcosa degli orrori che avevo visto laggiù, i civili torturati, i bambini massacrati, i soldati che restituivano alle famiglie i corpi dei caduti in cambio di soldi, e voi mi dicevate: «Jonathan, siamo stanchi di sentir parlare della tua Cecenia».
Ricordo ancora distintamente quelle parole. E allora andavo su tutte le furie: «Ragazzi, non è la mia Cecenia, è la vostra Cecenia. È il vostro maledetto Paese, non il mio. Io sono solo uno stupido forestiero qui tra voi. È il vostro governo che bombarda le vostre città e stermina i vostri concittadini». Ma niente, era troppo complicato, troppo doloroso, non volevate sentirne parlare.
Soldi e buoni impieghi
Poi è arrivato il boom economico del primo decennio del nuovo millennio, alimentato dal rialzo dei prezzi del greggio e dalla strategia di Putin, che lasciò fluire verso la classe media parte delle risorse sottratte al Paese. Molti di voi hanno fatto soldi, alcuni di voi molti soldi, e persino i meno abbienti si sono assicurati appartamenti nuovi e impieghi ben retribuiti.
I prezzi salivano, ma perché allarmarsi, Mosca era diventata la capitale dalle mille luci sfolgoranti, chic, movimentata e divertente. Yuri Shchekochikhin, Anna Politkovskaya, Aleksandr Litvinenko, e altri ancora: molti di voi hanno espresso sgomento e orrore, ma tutto è finito lì.
Quando Putin, dopo due mandati, ha passato la presidenza al primo ministro per prenderne il posto, ve ne siete accorti appena, a quanto mi risulta. Quando la Russia, pochi mesi dopo l’inizio della presidenza di Medvedev, ha invaso la Georgia, gran parte di voi ha preferito ignorare il conflitto o ha tenuto la bocca chiusa. Negli anni successivi, quanti di voi ho incontrato sulle piste da sci di Gudauri, a spasso sui sentieri attorno a Kazbegi, oppure a godersi i caffè e i bagni turchi a Tbilisi, mentre il vostro esercito stringeva nella sua morsa una parte del Paese? Non che noi, qui in Occidente, abbiamo mosso un dito, devo ammetterlo. Qualche lamentela, qualche sanzione. Ma che cos’erano mai quelle banali violazioni della legge internazionale davanti alla fame globale di petrolio e gas, e alla possibilità di accedere al mercato interno della Russia?
Arresti a migliaia
Alla fine del 2011, però, voi, i miei amici russi, vi siete finalmente svegliati. Quando Putin ancora una volta si è scambiato le poltrone con Medvedev, sistemandosi nuovamente sul seggio presidenziale, molti di voi hanno visto in quella mossa l’ennesima mascalzonata, e siete scesi in piazza a protestare. Navalny si è fatto conoscere nel Paese e per sei mesi avete affollato le strade, facendo tremare il regime, scuotendolo dalla base. Ma la reazione non si è fatta attendere. Immediatamente, il regime ha organizzato le sue contromanifestazioni, per poi passare a leggi via via più repressive che hanno affollato le carceri. Siete stati arrestati a migliaia. Alcuni si sono visti infliggere lunghe pene detentive. Ma il resto ha rinunciato ed è tornato a casa. «Che altro avremmo potuto fare?» è la frase che ho sentito ripetere tante volte, e che ripetete ancora adesso. «Lo Stato è fortissimo, noi siamo deboli».
L’esempio di piazza Maidan
Ebbene, guardate gli ucraini. Guardate quello che hanno saputo fare loro, due anni dopo di voi. Hanno occupato piazza Maidan, infuriati contro un presidente filorusso che aveva tradito la promessa di avvicinarli all’Europa, e non se ne sono più andati. Hanno eretto una tendopoli, interamente autogestita, pronti a tutto per difenderla. Quando è arrivata la polizia per disperderli, si sono opposti con la forza, imbracciando bastoni e spranghe di ferro e lanciando bombe molotov. Alla fine, la polizia ha aperto il fuoco. Ma invece di scappare, la folla di Maidan è passata all’attacco.
Ci sono state molte vittime, ma gli ucraini hanno vinto. Yanukovich è stato costretto alla fuga e il popolo ha riconquistato la democrazia, il diritto di scegliersi i governanti e di mandarli a casa se non mantengono gli impegni presi.
La Crimea invasa
A Putin, la storia di piazza Maidan non è mai andata giù. Un pessimo esempio. Allora ha deciso di occupare la Crimea, approfittando del momento di incertezza generale. Alcuni di voi hanno protestato, ma invano. Tanti, invece, erano entusiasti. Il 91 per cento della popolazione russa si è dichiarato favorevole all’annessione, se non ricordo male. «Fantastico! La Crimea è nostra!», esultavano i vostri connazionali, improvvisamente ebbri di gloria imperiale. Non parlo delle popolazioni più povere, negli angoli più sperduti e dimenticati del Paese, dove alla politica altro non si chiede che vodka e patate, ma di alcuni di voi, i miei amici, e per di più gli amici personali. Parlo di scrittori, editori, intellettuali. Lo stesso si è ripetuto con il Donbass. Novorossia. La Nuova Russia.
Contatti interrotti
Di colpo, ecco emergere un nuovo mito, e alcuni di voi, che fino ad allora avevano disprezzato Putin e la sua claque, si sono ricreduti e hanno cominciato a venerarlo. Non so ancora perché, ma in brevissimo tempo i nostri contatti si sono interrotti. In quanto agli altri, quelli di voi che mi sono rimasti fedeli, avete preferito tacere. «Non mi interesso di politica», dicevate. Per poi passare a discutere di letteratura, film, cataloghi Ikea, o andare a godervi i nuovissimi parchi che il sindaco di Mosca ha regalato ai suoi concittadini dal 2012 in poi, con i loro divani accoglienti e il wi-fi gratuito e i caffè alla moda, frequentati dagli anticonformisti. Sì, il Donbass era lontano, mentre Mosca era in ascesa, sempre più gettonata.
La Siria e i terroristi
La Siria, ve ne siete accorti di sfuggita. Ad ogni modo, si trattava di terroristi, o no? L’Isis, o come diavolo si chiama. Persino il mio editore di Mosca, che ha pubblicato il mio libro sulla Siria, lo ha poi criticato in un’intervista, sostenendo che io non avevo capito nulla di quello che stava accadendo laggiù. Gli unici russi sbarcati in Siria sono stati i militari, e costoro, nel 2015, hanno cominciato a bombardare migliaia di civili in una sorta di addestramento per la guerra successiva, quella vera.
Putin si accanirà su di voi
Molti di voi, ne sono certo, conoscono le celebri parole del pastore protestante tedesco Martin Niemöller: «Per primi, rastrellarono i socialisti, e io non dissi niente perché non ero socialista. Poi fermarono i sindacalisti, e io non dissi niente perché non ero sindacalista. Poi catturarono gli ebrei, e io non dissi niente, perché non ero ebreo. Poi vennero a prelevarmi, e non era rimasto nessuno a protestare per me».
Quanti di voi hanno protestato per i ceceni, per i siriani o per gli ucraini? Alcuni di voi l’hanno fatto. Ma tanti, troppi, hanno taciuto.
Alcuni, è vero, stanno protestando in questo momento, come Dmitry Glukhovsky, Mikhail Shishkin, Mikhail Zygar, Maksim Osipov e altri ancora. Molti fanno sentire la loro voce dall’estero, pochissimi dall’interno del Paese, come Marina Ovsyannikova, che non ha esitato davanti al rischio di andare a raggiungere Navalny nel Gulag.
Riguardo agli altri, voi conoscete a fondo il vostro Paese, meglio di chiunque straniero. Pertanto sono convinto che siete ben consapevoli di questo: quando Putin avrà finito con gli ucraini — e peggio ancora, se non riuscirà a massacrarli tutti, come pare assai probabile — si accanirà su di voi.
Che cosa vi aspetta
Mi rivolgo a voi, amici miei: a coloro che hanno avuto il coraggio di scendere in strada a protestare, spesso individualmente, e hanno ricevuto per adesso solo pene leggere, sappiate che ben presto ne riceverete di ben più pesanti. Alle migliaia di cittadini russi che hanno firmato petizioni, o espresso la propria condanna del regime sulle reti social (fosse anche solo con un quadratino nero su Instagram), o parlato in privato con i colleghi di lavoro: già sapete come andrà a finire. I giorni in cui eravate privati della libertà per dieci anni, o anche venticinque, per una barzelletta, non sono tramontati nel lontano passato, anzi, si profilano ancor più minacciosi nel futuro immediato. E allora chi potrà protestare per voi, se non resterà più nessuno?
Se si è scaltri e coraggiosi
Gli ucraini, oggi ancor più che nel 2014, incarnano un esempio terrificante per il regime di Putin: stanno dimostrando che è possibile opporsi a lui con le armi in pugno. Se si è scaltri, motivati e coraggiosi, Putin può essere fermato, malgrado la sua schiacciante superiorità di mezzi e uomini. Si direbbe che quasi nessuno in tutta la Russia sia al corrente di quanto sta accadendo, pare anzi che nessuno sappia che si sta combattendo una vera guerra ai vostri confini. Ma voi, amici miei, voi sapete benissimo di che si tratta realmente. Voi leggete i notiziari esteri su internet, voi tutti avete amici o parenti. E anche Putin sa che voi sapete. Fate attenzione.
Scappate o sarete schiacciati
Sappiamo da che parte soffia il vento. I giorni della bella vita in cambio del vostro silenzio sono finiti. Le vostre elezioni sono una farsa, le vostre leggi, a parte quelle repressive, non valgono la carta sulla quale sono scritte, le vostre ultime fonti di informazione indipendenti sono sparite, la vostra economia sta precipitando nel baratro più in fretta del tempo che mi occorre per scrivere queste righe, non potete più utilizzare le vostre carte di credito per comprare un biglietto aereo per fuggire dal Paese, ammesso che ci siano ancora voli consentiti. Oggi Putin non si accontenta più del vostro silenzio, ma reclama da voi anche consenso e complicità. E se non volete sottomettervi, cercate scampo nella fuga, in qualunque modo possibile, o resterete schiacciati. Altre possibilità? Dubito che ve ne siano.
Una possibilità c’è
Eppure ne resta ancora una. Quella di rovesciare finalmente questo regime. È probabile che ci vorrà meno di quello che immaginate, nella situazione attuale. Riflettete. La scintilla non verrà da voi. Con la catastrofe economica che sta per travolgere la Russia, l’innesco verrà dalle province, dalle città minori: quando i prezzi schizzano verso l’alto e gli stipendi non vengono più corrisposti, tutti coloro che hanno votato per Putin in questi lunghi anni, perché prometteva pane e pace, scenderanno nelle strade. Putin lo sa, e teme gli intellettuali e il ceto medio di Mosca e di San Pietroburgo: vale a dire voi, cari amici. Ma se ogni città manifesta per proprio conto, come già accaduto a varie riprese, non gli sarà difficile spegnere le ribellioni con la forza, una ad una.
L’opportunità internet
Occorrerà coordinare le mosse, organizzarsi. Le folle dovranno trasformarsi in masse. Avete tra le mani questo strumento magico e straordinario chiamato Internet, che il regime può tentare di bloccare, ma che continuerà a funzionare, e che si potrà far funzionare in qualsiasi circostanza. L’organizzazione di Navalny è stata smantellata, ma altre potranno vedere la luce, più informali, meno centralizzate. Siete numerosissimi, siete milioni di cittadini. La polizia di Mosca può tener testa a trentamila persone nelle strade, forse a centomila. Ma se si trova davanti trecentomila manifestanti, sarà sopraffatta. Dovrà far intervenire l’esercito, ma questo esercito sarà disposto a combattere per Putin, alla resa dei conti? Dopo quello che è stato costretto a fare in Ucraina, dopo il trattamento che gli è stato riservato?
Un modo per farcela
I rischi saranno immensi, ovviamente. In Siria, e oggi in Ucraina, Putin vuole mostrarvi con l’esempio quello che accade a un popolo che osa sfidare il suo khozein, e osa non solo chiedere la libertà, ma lotta per conquistarsela.
Se non farete nulla, anche in quel caso le perdite saranno dolorose. E lo sapete. Vostro figlio azzarderà una battuta in una chat dei video giochi, e sarà arrestato. Vostra figlia esprimerà la sua indignazione su Internet, e sarà arrestata. Un vostro caro amico farà uno sbaglio e morirà in una squallida cella sotto i bastoni della polizia.
È quanto sta accadendo ormai da anni, e continuerà ad accadere, e sempre più spesso, su scala sempre più vasta. Non avete altra scelta. Se non vi muovete, sapete già come andrà a finire. Adesso è il momento della vostra piazza Maidan.
Siate audaci e scaltri, pianificate la vostra strategia, e trovate un modo per farcela.
(da agenzie)

This entry was posted on domenica, Marzo 27th, 2022 at 21:57 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

« “VAI FUORI, RAZZISTA“: IN GUADALUPE MANIFESTANTI DI DESTRA FANNO IRRUZIONE DURANTE UNA INTERVISTA ALLA TV DI MARINE LE PEN
“È LA VOLTA DELLA GUERRA CHIMICA” »

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (33.004)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (302)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Luglio 2025
    L M M G V S D
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28293031  
    « Giu    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • L’UE CHIEDE REGOLE COMUNI SULLA CANAPA: COSI’ LA STRETTA DEL GOVERNO MELONI SULLA CANNABIS LIGHT RISCHIA DI SALTARE
    • IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA LIBICO HA ANNUNCIATO CHE NON ESTRADERÀ L’EX CAPO DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA DI TRIPOLI ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE, SOTTOLINENADO CHE IL SISTEMA GIUDIZIARIO NAZIONALE È L’UNICA AUTORITÀ COMPETENTE
    • “NON SONO ANDATO A WIMBLEDON, A VOLTE BISOGNA STARE CON LA FAMIGLIA”: L’INCREDIBILE AUTOGOL DI ANDREA ABODI DOPO AVER MARCATO VISITA A LONDRA. MA UN MINISTRO DELLO SPORT SE NON VA A VEDERE UN ITALIANO IN FINALE A WIMBLEDON CHE CI STA A FARE? PER ALCARAZ SI E’ SCOMODATO ADDIRITTURA RE FELIPE II
    • LA LIBERTÀ DI STAMPA PER IL GOVERNO: CHI CRITICA, VA EPURATO. IL “CORRIERE DELLA SERA” RACCONTA COM’È ANDATA DAVVERO CON IL MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI: “ABBIAMO OFFERTO LA POSSIBILITÀ DI REPLICARE ALLE CRITICHE POLITICHE E CULTURALI DI GALLI DELLA LOGGIA CON UN ARTICOLO DA PUBBLICARE SUL GIORNALE MA HA RIFIUTATO.
    • NEGAZIONISTI E COMPLOTTARI, FATEVENE UNA RAGIONE: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO ESISTE ED È UN PROBLEMA DI TUTTI
    • LA TERZA GUERRA MONDIALE E’ GIA’ INIZIATA, MA NON CE NE SIAMO ACCORTI: TRA IL 2023 E IL 2024, MOSCA HA ORCHESTRATO ALMENO 70 SABOTAGGI IN EUROPA, NEL MIRINO SONO FINITI DEPOSITI, STAZIONI E INFRASTRUTTURE (SU TERRITORIO NATO) UTILI AL RIFORNIMENTO DI ARMI A KIEV
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA