CASALEGGIO STOPPA DI MAIO: “NON PASSIAMO ALCUN TESTIMONE”
GRILLO RIVOLTO AL GRUPPO DI DI MAIO: “SENZA DI ME NON ERAVATE NIENTE, SIETE DEI MIRACOLATI”… LA SOLITA MINESTRA: COME I CINQUESTELLE AUMENTANO IN CONSENSI, ARRIVANO I DUE A FARGLIELI PERDERE
Da un lato Grillo che, da attore consumato, finge di annunciare grandi cambiamenti e storiche aperture.
Dall’altro il pragmatismo di Casaleggio che fa capire con chiarezza chi porta – e continuerà a portare per un po’ – i pantaloni in casa Movimento 5 Stelle: «Non passiamo il testimone a nessuno». Se fosse un hashtag, il messaggio rivolto agli aspiranti leader Di Maio e Di Battista suonerebbe più o meno così: #comandiamonoi. «Perchè candidare le persone per mezzo della tv?», domanda malizioso Grillo.
Ma ai militanti, e soprattutto agli elettori, il segnale da mandare è un altro. Opposto.
Ci pensa il front-man, Grillo: «Non avete bisogno di un guru (Casaleggio, ndr) o di un elevato (così si è ribattezzato ironicamente lui stesso, ndr), adesso tocca a voi» ha rassicurato i fedelissimi arrivati a Imola nonostante la pioggia (nella giornata conclusiva di Italia 5 Stelle erano più dei ventimila di sabato, ma certamente non i 200 mila annunciati).
Ed è per questo che ha buttato lì l’ipotesi – l’altra sera aveva parlato di «un sogno» – di togliere il suo nome dal simbolo del M5S.
Già dalle prossime elezioni? «Può darsi», si tiene vago l’ex comico, che in realtà non ha alcuna intenzione di fare questo passo.
Il blog e il Movimento continueranno a essere una cosa sola.
Ma soprattutto candidature e liste continueranno a passare sotto il rigido controllo della Casaleggio Associati.
Il “guru” assicura: «A ridosso delle elezioni, anche quelle Comunali, saranno gli iscritti a decidere i candidati con le votazioni online».
Già , ma chi detiene il controllo della famosa piattaforma? Ovviamente la Casaleggio.
E allora la domanda è d’obbligo: siete disposti ad affidare la gestione della piattaforma ai militanti? «Ora devo andare».
E il fino a quel momento loquace Casaleggio evita di dire quel che pensa: non se ne parla proprio.
Su questo fronte punta il dito il solito Pizzarotti, unica voce critica in un Movimento che – almeno nelle dichiarazioni ufficiali – non osa contraddire i due capi.
«Va bene la consultazione online, ma questo è un metodo che ha i suoi limiti. Bisogna incontrarsi, discutere. Il mondo è fatto di persone, non è virtuale».
E lancia l’idea di «un grande meet-up nazionale», che si occuperà – tra le altre cose – di scrivere il programma.
Ne avrebbe discusso ieri in un incontro riservato con Luigi Di Maio e la perfetta sintonia tra i due è riscontrabile anche nelle parole al miele che il sindaco di Parma ha dedicato al vicepresidente della Camera: «In questo momento Luigi è il meglio che il Movimento possa offrire».
Ma allora, se i grandi capi vogliono continuare a tenere tra le loro mani il bastone del comando (Casaleggio ha già fissato le priorità del governo a 5 Stelle: «Lotta alla corruzione e abolizione della prescrizione»), perchè Grillo continua a promettere «che questo Movimento è proiettato verso il cambiamento» e che lui e Casaleggio si faranno da parte?
Il motivo è chiaro: gli ultimi sondaggi dimostrano che l’effetto-traino del leader ha avuto un effetto esplosivo sul M5S nella fase iniziale, ma ora sta scemando.
Addirittura pare essere diventato un ostacolo.
Sondaggisti e politologi ritengono che Grillo sia troppo divisivo. Per non parlare delle tante ambiguità su questioni come l’immigrazione e le unioni civili.
Il capogruppo in Senato, Gianluca Castaldi, ha confermato la disponibilità a votare il ddl Cirinnà : «Ho chiesto di iniziare a discuterla martedì e chiuderla giovedì, ma il Pd non vuole».
La posizione di Grillo è un po’ diversa e anche per questo ieri, a precisa domanda, non ha risposto.
Meglio farsi da parte e mandare avanti i volti nuovi, giovani e “preparatissimi”.
Meglio lasciare il palcoscenico (ieri sera niente comizio conclusivo, ma solo un saluto a ritmo di blues) e passare dietro le quinte.
Dove c’è la vera stanza dei bottoni.
Marco Bresolin
(da “La Stampa”)
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