CASALEGGIO VATICINA LA FINE DEL PARLAMENTO: CINQUESTELLE TRA SILENZI IMBARAZZATI E FRASI DI CIRCOSTANZA
“LA SUA POSIZIONE NON IMPATTA SULL’AGENDA DI GOVERNO”
La delicatezza della vicenda è tutta nel numero di reazioni e di commenti che arrivano da sponda M5S.
Se dalle opposizioni non si contano gli attacchi nei confronti di Davide Casaleggio, presidente di Rousseau, per la sua intervista a La Verità in cui vaticina, in un futuro neanche troppo lontano (“qualche lustro”), l’inutilità del Parlamento, sul fronte grillino sono solo due gli esponenti a farsi avanti.
E sono coloro tenuti a farlo per “obbligo di servizio”: il leader M5S Luigi Di Maio e il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta Riccardo Fraccaro. “Per lungo tempo il metodo della rappresentanza è stato il migliore metodo possibile”, dice Casaleggio. “Oggi però, grazie alla Rete e alle tecnologie, esistono strumenti di partecipazione decisamente più democratici ed efficaci in termini di rappresentatività del volere popolare di qualunque modello di governo novecentesco. Il superamento della democrazia rappresentativa è quindi inevitabile”.
Cosa vuol dire, lo spiega più avanti nella sua intervista: in un futuro nemmeno troppo lontano – “tra qualche lustro” – il Parlamento potrebbe non essere necessario.
Le opposizioni insorgono e parlano di “tentazione totalitaria”, “abbattimento della democrazia”, “aberrazione istituzionale”.
La questione è delicata, e i Cinque Stelle preferiscono ragionevolmente il silenzio. Non il vicepremier Luigi Di Maio che, parlando a L’Aria che Tira, prova tuttavia ad aggirare la questione ironizzando: “Di solito i Casaleggio ci prendono sempre quando parlano di futuro”, scherza. E aggiunge: “I cittadini già ci dicono che il Parlamento è inutile. Sta a noi, con atti concreti, dimostrare il contrario”.
Interpellato nuovamente al Mise nel tardo pomeriggio a margine di un incontro con alcuni assessori, Di Maio fornisce una risposta fotocopia.
Il ministro per la democrazia diretta Fraccaro, chiamato in causa per il suo ruolo nel Governo, fa uscire invece una nota striminzita: “La riflessione di Casaleggio riguarda una sfida che abbiamo di fronte: valorizzare il Parlamento nell’ottica di una funzionalità rinnovata. Vogliamo integrare la rappresentanza con la democrazia diretta per restituire le istituzioni ai cittadini. È questo l’obiettivo del M5S”.
Una posizione certamente più equilibrata, quella di Fraccaro, quasi a voler edulcorare il messaggio dirompente espresso da Casaleggio.
In M5S non ci sono prese di distanza formali, com’è lecito attendersi dal partito che il padre ha fondato insieme a Beppe Grillo. Ma il buon senso tra i 5 Stelle, ora che sono forza di Governo, induce a evitare commenti all’intervista, una delle poche che il presidente della Casaleggio Associati concede ai giornali, perchè la questione si presta a interpretazioni diverse, anche piuttosto inquietanti: la scomparsa di un organo costituzionale, soppiantato da un non meglio specificato meccanismo partecipativo e diretto attraverso la rete e le nuove tecnologie: con quali strumenti? Con quale efficacia? E, soprattutto, con quale sistema di controllo?, le domande che circolano, anche sul blog delle Stelle dove appaiono pochi commenti all’idea di democrazia “futuristica” del numero 1 dell’associazione Rousseau, alcuni critici altri positivi.
Da ambienti M5S filtra che quella di Casaleggio è un “ragionamento in prospettiva sulle future dinamiche istituzionali”. E che non impatta sull’agenda del Governo, che pure ha voluto che un dicastero per la prima volta fosse dedicato alla democrazia diretta.
L’intento, è l’orizzonte di questa legislatura, è quello di una maggiore integrazione tra strumenti di democrazia diretta e rappresentativa.
Le opposizioni sono però insorte contro Casaleggio e il partito primo azionista dell’esecutivo gialloverde.
“Vuole superare il Parlamento in favore dei suoi server. Un piano per abbattere la democrazia. Ho sempre pensato che con queste persone non si potesse aprire alcun dialogo, oggi ne sono ancora più convinta. A noi spetta difendere la democrazia”, dice la senatrice Pd Teresa Bellanova.
Poco dopo interviene anche l’ex ministra Maria Elena Boschi: “La nostra riforma costituzionale prevedeva di superare il Senato e ci hanno accusato di deriva autoritaria. Adesso che Casaleggio chiede di eliminare tutto il Parlamento dove sono i custodi della Costituzione? Tutti in ferie? doppiamorale”.
Per Forza Italia, “preconizzare la fine del Parlamento e l’avvento di una democrazia plebiscitaria gestita attraverso una piattaforma web è aberrante. Non è il primo attacco, e non sarà l’ultimo, al parlamentarismo”, dice Renato Schifani di Forza Italia. Parole dure arrivano anche da LeU, che pure sul decreto Dignità aveva fatto qualche apertura nei confronti del M5S: “Non giriamo attorno alle parole: una democrazia senza un Parlamento che rappresenti i cittadini è una dittatura, magari illuminata grazie all’interazione della “rete”, ma pur sempre una dittatura”.
(da “Huffingtonpost”)
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