CASAPOUND ESCLUSA DALLE ELEZIONI IN PIEMONTE
HA ACCOMPAGNATO LA LISTA CON SOLO DUE FIRME CONTRO LE 10.000 NECESSARIE
La commissione elettorale ha respinto il listino regionale di Casapound, che quindi resta al momento escluso dalle elezioni regionali del prossimo 26 maggio.
“La commissione elettorale regionale ha escluso il listino, mentre abbiamo notizia che la nostra lista sia stata accettata in alcune province — afferma Panero -. Attendiamo di avere il quadro completo della situazione e poi faremo sicuramente ricorso al Tar”.
La lista era stata presentata questa mattina senza le 10mila firme richieste.
“Abbiamo presentato solo due firme, la mia e quella di Giangi Marra, perchè la scorsa tornata elettorale — spiega Panero — abbiamo sostenuto Gilberto Pichetto (candidato del centrodestra, ndr), che è risultato eletto grazie alla somma dei voti delle liste. Ci sono sentenze della Cassazione che dicono che abbiamo ragione. Per questo motivo — ribadisce — faremo ricorso”.
Anche l’ufficio elettorale provinciale di Torino, dopo quello regionale, ha escluso la lista CasaPound — Destre Unite — Azzurri Italiani, che sosteneva il candidato alla presidenza della Regione Piemonte, Massimiliano Panero.
Anche in questo caso, secondo i magistrati, la lista e’ stata depositata senza le firme necessarie.
Tempi stretti e tante incertezze che vedono davvero difficile un possibile ripescaggio di Casa Pound-Destre Unite all’interno della corsa per la presidenza della regione.
La notizia dell’esclusione del gruppo ha scatenato le reazioni della politica: a gioire per la notizia sono stati il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Damiano Carretto (che ha commentato con un ironico «come mi dispiace…») ma anche di un altro candidato come Augusto Montaruli, presente nelle liste regionali di Liberi Uguali Verdi (che ha accolto la notizia con un altrettanto ironico «questa notte non dormirò»).
A conti fatti, però, l’esclusione della lista può far felice principalmente il centrodestra stesso che si troverà con un competitor in meno posizionato alla sua destra. Un piccolo vantaggio non trascurabile che libera dei voti “sovranisti” altrimenti intercettati dai militanti della “tartaruga” e che lascia come unico altro candidato ideologicamente conservatore opposto a Cirio il professore Valter Boero del Popolo della Famiglia.
(da agenzie)
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