CASO DELL’UTRI, CASSAZIONE VERSO IL RINVIO
IL MISTERO DEI VOLI DELL’EX SENATORE PER DUE VOLTE A BEIRUT IN POCHI GIORNI
Marcello Dell’Utri sarà questa mattina davanti al giudice di Beirut che dovrà convalidare il fermo in hotel scattato quando da Palermo è stato notificato in Libano il mandato di cattura.
Per l’ex senatore, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, da domani dovrà decidere la Cassazione.
Ma si va verso un rinvio perchè uno degli avvocati del braccio destro di Berlusconi è ammalato.
Uno dei suoi avvocati è ricoverato in ospedale e l’udienza in Cassazione che domani dovrebbe decidere le sorti di Marcello Dell’Utri sembra destinata a saltare.
Così chiedono i difensori dell’ex senatore che hanno già presentato istanza di rinvio allegando la certificazione medica relativa al ricovero in ospedale dell’avvocato Massimo Krogh, il cassazionista che difende dell’Utri insieme al collega palermitano Giuseppe Di Peri.
Strategia dilatoria della difesa in attesa di poter concordare le prossime mosse con Dell’Utri, da sabato rinchiuso nella fortezza dei servizi di sicurezza di Beirut, o un casuale impedimento intervenuto proprio nelle ore in cui l’ex senatore veniva arrestato in Libano in un hotel a cinque stelle?
Certo, se accordato dalla Suprema Corte ( come sembra plausibile) il rinvio potrebbe condizionare le decisioni di Dell’Utri che questa mattina si ritroverà davanti al giudice di Beirut nell’udienza di convalida del fermo nel corso della quale potrebbe decidere di spiegare i motivi della sua presenza in Libano e, se volesse, anche chiedere di essere consegnato subito alla polizia italiana senza dar corso alle procedure per l’estradizione che comunque comincerebbero solo dopo la sentenza della Corte di cassazione.
E’ una partita dall’esito nient’affatto scontata quella che si giocherà davanti alla prima sezione penale presieduta da Maria Cristina Siotto.
Perchè i giudici dovranno valutare non la legittimità del reato di concorso esterno in associazione mafiosa (già riconosciuta) ma se le motivazioni della condanna di Dell’Utri hanno dato risposta soddisfacente al quesito per il quale il processo era stato annullato con rinvio, e cioè: nei quattro anni, dal 1978 al 1982, in cui Dell’Utri ha interrotto il suo rapporto professionale con Berlusconi andando a lavorare con il costruttore Alberto Rapisarda in che modo avrebbe continuato a fare da trait d’union tra Cosa nostra e Berlusconi?
Alessandra Ziniti
(da “La Repubblica”)
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