CAVALIERE SENZA SCUDO: PERDE TUTTE LE TUTELE GIUDIZIARIE E PER SEI ANNI NON PUO’ RICANDIDARSI
CON IL VOTO DECADE IMMEDIATAMENTE, ECCO COSA PUO’ SUCCEDERE
E adesso, che ne sarà di Silvio? Cos’altro perderà , oltre allo scranno senatoriale?
Un’altra sottrazione – che certo gli darà una stilettata non da poco – già possiamo metterla in calendario.
Questione di mesi, ma non appena la Cassazione confermerà (perchè confermerà , è fuor di dubbio) l’interdizione di due anni dai pubblici uffici, Berlusconi non potrà più fregiarsi del titolo di Cavaliere.
Glielo conferì Giovanni Leone nel ’77, ma sarà ingoiato dalla condanna.
Per carità , anche quella sull’interdizione ormai è una battaglia. Giusto ieri mattina il suo team di avvocati – Niccolò Ghedini, Piero Longo, Franco Coppi – ha presentato il ricorso alla Suprema corte contro la decisione della Corte di appello del 19 ottobre.
Ma dire che pensano di avere delle chance di riuscita è un eufemismo. Proprio come nel caso della revisione del processo.
Ghedini, già ieri, nascondeva un dossier segreto nella sua borsa, aveva una prima bozza del ricorso alla Corte di appello di Brescia, per la revisione del processo Mediaset. A spiarla, parevano un centinaio di pagine.
Revisione certa?
Coppi dice che ancora non si sa. Dubbi, incertezze, punti interrogativi.
Su tutto quello che lo riguarda da qui ai prossimi mesi, il quadro è giocato su che cosa perde, non certo su cosa guadagna.
Per esempio?
La libertà personale, quella politica, i suoi diritti, la sua candidabilità , la possibilità di tornare a essere premier.
Materialmente, Berlusconi quando non sarà più senatore?
Subito. Pare che, proprio per questo, abbia deciso di non essere presente in aula durante la discussione, nè tantomeno al momento del voto. Sarebbe troppo umiliante per lui sentire il presidente Pietro Grasso pronunciare la formula di rito, «invito i commessi ad accompagnare il senatore decaduto Berlusconi fuori dall’aula…».
Un minuto dopo, il leader di Forza Italia, mentre arringa i suoi fan in piazza, potrebbe essere arrestato?
Ebbene sì, potrebbe anche accadere, se una procura birichina si fosse già premunita del sì del giudice a una misura cautelare. Ovviamente i suoi avvocati lo escludono. Ecco Coppi – protagonista ieri con Ghedini di una lunga e affollata conferenza stampa nella sede della stampa estera («Propaganda anti-decadenza? Ma quando mai, ce l’hanno chiesto loro e abbiamo detto di sì») – che è pronto a escluderlo come «un’ipotesi irrealistica e assurda, oltre il limite della provocazione». Eppure… tutto può succedere.
Berlusconi ha fatto considerazioni molto pesanti («Non vado a pulire i cessi…») sull’ipotesi di scontare i 9 mesi di pena che gli restano con un affidamento ai servizi sociali. Rischia gli arresti domiciliari?
I suoi avvocati lo escludono.
Coppi, pur pigliando nettamente le distanze dal fraseggiare inopportuno del suo assistito, ribadisce la regola per cui Berlusconi «non deve cospargersi il capo di cenere, nè fare atti di pentimento ».
Sì, ma la legge dice anche che il magistrato di sorveglianza deve assumersi la responsabilità di decidere se il condannato merita oppure no la forma più lieve di espiazione della pena. Chi sente Berlusconi inveire pesantemente contro i giudici pensa subito che dovrebbe finire in ceppi.
Ma in futuro l’ex premier sarà libero di fare attività politica?
Tutto dipende da cosa deciderà il magistrato, dai margini di libertà che gli vorrà concedere. Ma è fuori di dubbio che, per 9 mesi, e se non intervengono nel frattempo eventuali fatti nuovi, Silvio sarà fortemente limitato nei suoi spostamenti e nei suoi contatti.
In queste condizioni, come potrà gestire una campagna elettorale?
Non sarà affatto facile, perchè per ogni appuntamento dovrà chiedere un permesso al giudice.
E se volesse candidarsi di nuovo in Parlamento o a premier?
Non potrà assolutamente farlo. Non potrà correre nè per palazzo Chigi, nè per Camera o Senato. La legge Severino, in questo, è assai rigida, il cartellino rosso durerà per i prossimi sei anni.
Quante chance ha la revisione di salvarlo cancellando la condanna per Mediaset?
Diciamo la verità , se Berlusconi è convinto del successo della revisione, Ghedini e Coppi paiono molto, ma molto più cauti. «Dobbiamo calibrare bene ogni carta, con un cliente così non si può rischiare una pronuncia di ammissibilità » dichiara Coppi.
Ghedini preannuncia che dalla rogatoria di Hong Kong «sono arrivate 16mila pagine, pure scritte in cinese oltre che in inglese, dobbiamo tradurle, ci vorrà tempo».
Quella revisione che, nelle parole di Berlusconi sembrava come cosa fatta, adesso si ridimensiona. Coppi pare nettamente più freddo di Ghedini («Non sappiamo neppure se la presentiamo…»), anche se i due ci lavorano assieme, tant’è che nella borsa di Ghedini c’è la prima bozza possibile.
Quanto dura un processo di revisione?
Mesi, mesi, mesi.
Che cosa succede qualora arrivi per Berlusconi una seconda sentenza definitiva di condanna?
Sarà un vero guaio perchè la legge sull’indulto del 2006 stabilisce che, in caso di nuova condanna, chi ha fruito dello sconto deve “restituirlo”.
I nove mesi di pena torneranno a diventare 4 anni.
E a quel punto…Berlusconi potrebbe essere davvero nei guai.
Liana Milella
(da “La Repubblica“)
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