C’ERANO ANCHE DUE RUGBISTI DELLE FIAMME ORO ALLA FOLLE SERATA IN UN RISTORANTE DEL GHETTO DI FERRARA IN CUI I PARTECIPANTI HANNO INNEGGIATO A HITLER, BRINDATO ALLA MORTE DI ANNA FRANK E DISTRIBUITO VOLANTINI BECERI CONTRO FIONA MAY, ALEX ZANARDI E YARA GAMBIRASIO
I DUE ATLETI DEL GRUPPO SPORTIVO DELLA POLIZIA DI STATO SAREBBERO FUGGITI DAL LOCALE PRIMA DELL’ARRIVO DEGLI AGENTI
Ci sono anche due atleti delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato, tra i nomi che il pm Ciro Alberto Savino della Procura di Ferrara ha iscritto nel registro degli indagati per l’inchiesta «Bravi Ragazzi». I due sono rugbisti, non sono quindi agenti operativi con le tipiche mansioni dei poliziotti, e hanno all’attivo diverse presenze e partecipazioni a tornei internazionali con le maglie delle nazionali italiane giovanili di rugby.
La loro iscrizione si aggiunge a quella dei ventiquattro indagati iniziali su cui gli inquirenti hanno avviato una serie di accertamenti per i fatti dello scorso 22 dicembre quando, in un ristorante nella zona del ghetto ebraico, una festa di compleanno ‘in maschera’ ha trasceso i limiti della decenza, tra cori inneggianti a Mussolini, Hitler e alla strage di Nassiriya e la distribuzione di volantini beceri contro Anna Frank, Filippo Raciti, Fiona May, Alex Zanardi, Meredith Kercher e Yara Gambirasio. Stando a quanto si apprende, i due nuovi indagati si sono dileguati prima dell’arrivo nel locale dei poliziotti, chiamati da una donna seduta in un tavolo che, indignata e infastidita per quello che stavano sentendo le sue orecchie, in un primo momento avrebbe chiesto di smettere, ricevendo come risposta una minaccia di morte, mimata col gesto del «ti taglio la gola».
Quella del compleanno a tema non sarebbe una novità. Tre anni prima infatti sempre gli stessi protagonisti avevano scelto di travestirsi da scozzesi col kilt, due anni fa invece si erano presentati vestiti da preti e da suore, ma a questo giro la situazione sarebbe precipitata. Arrivati sul posto, gli uomini del 113 hanno identificato i ventiquattro presenti: venti ragazzi vestiti con tute arancioni ispirate ai carcerati di Guantanamo e quattro ragazze che indossavano divise da finte poliziotte. Tutti hanno tra i 22 e i 32 anni, la maggior parte di loro sono studenti universitari, provenienti da famiglie benestanti e attivi nel mondo dello sport. Tra questi anche un altro rugbista appartenente al gruppo sportivo dei vigili del fuoco.
Le analisi sui dispositivi elettronici saranno utili a comprendere come si è arrivati a quella serata e in che modo è stata organizzata. A tal proposito, ci sarebbe una chat denominata «Fratm, detenuti in attesa di liberazione» che gli indagati avrebbero utilizzato per potersi dare appuntamento.
(da agenzie)
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