CESARE BATTISTI DA OGGI E’ UN UOMO LIBERO: QUESTO IL PREZZO CHE L’ITALIA PAGA A CAUSA DI UN GOVERNO SENZA CREDIBILITA’ INTERNAZIONALE
IL BRASILE HA DECISO PER IL NO ALL’ESTRADIZIONE DEL TERRORISTA PLURIOMICIDA: STAMANE ALLE 5 BATTISTI E’ USCITO DAL CARCERE DOPO CHE LA SUPREMA CORTE BRASILIANA HA VOTATO PER LA SUA LIBERAZIONE…IL GOVERNO DEL BUNGA BUNGA NON E’ RIUSCITO A RECLAMARE PER VIA GIUDIZIARIA QUELLO CHE QUASIASI ALTRO PAESE AVREBBE OTTENUTO PER VIA DIPLOMATICA
È finita pochi minuti dopo le 5 (ora italiana), dopo quattro anni e 52 giorni, la reclusione di Cesare Battisti nel carcere di Papuda, in Brasile.
L’ex terrorista – condannato in Italia in contumacia per quattro omicidi – è stato liberato dopo la decisione del Tribunale supremo federale brasiliano, che ha deciso di negare l’estradizione in Italia.
Con un voto a maggioranza, 6 giudici contro 3, la corte aveva stabilito che Battisti non è estradabile e che quindi doveva essere liberato.
La decisione dei giudici è arrivata dopo una seduta fiume durata quasi sette ore: a favore della liberazione hanno votato i giudici Marco Aurelio Mello, Luis Fux, Carmen Lucia, Ricardo Lewandowski, Joquim Barbosa, e Ayres Britto. Hanno votato contro il presidente del Supremo Tribunale Federale (Stf), Cezar Peluso, il giudice relatore Gilmar Mendes e la giudice Ellen Gracie.
La decisione definitiva è arrivata dopo un primo voto che aveva stabilito come, secondo la corte, l’Italia non ha alcuna competenza per chiedere alla magistratura brasiliana di invalidare la decisione dell’ex presidente Luis Inacio Lula da Silva di concedere l’asilo politico a Battisti.
Per i sei giudici, si tratta di “una questione di sovranità nazionale” e quindi di competenza del potere esecutivo e non di quello giudiziario.
L’ex terrorista rosso ha atteso in carcere la sentenza: fu arrestato nel marzo del 2007 dopo una latitanza ultraventennale spesa soprattutto in Francia, dove si è fatto conoscere come affermato scrittore.
La giustizia italiana lo cerca per fargli scontare i quattro ergastoli a cui è stato condannato in contumacia per fatti di sangue in Italia negli anni ’70.
Ben quattro omicidi che però Battisti ha sempre detto di non aver commesso.
Gioia fuori dal tribunale dove la fidanzata dell’ex terrorista e un gruppo di simpatizzanti stavano seguendo la seduta: “Sono ovviamente felice: come dice la canzone, ‘la vita è bella”, ha dichiarato Joice Lima, fidanzata di Cesare Battisti.
“L’Italia ora potrebbe appellarsi ad un’istanza internazionale”: lo ha dichiarato il legale del governo italiano, Nabor Bulhoes, subito dopo la fine dell’udienza. “Con questa sentenza – continua Bulhoes – il Brasile non ha rispettato la Convenzione di Vienna che regola i Trattati internazionali e lo stesso ha fatto con il Trattato bilaterale Italia-Brasile sull’estradizione del 1989. Tutto ciò danneggia la credibilità internazionale del Brasile”.
La rabbia del governo italiano è per il momento affidata al commento a caldo del ministro della gioventù Giorgia Meloni: “La decisione dei giudici supremi brasiliani di non avallare l’estradizione di un criminale come Battisti, così come quella dell’allora presidente Lula, è stata l’ennesima umiliazione inferta alle famiglie delle sue vittime”.
Per il ministro “le motivazioni addotte per il rigetto del ricorso rappresentano uno schiaffo alle istituzioni italiane, un atto indegno di una nazione civile e democratica”.
Peccato che la Meloni dimentichi di osservare che la decisione derivi dalla considerazione internazionale pressochè nulla di cui gode l’Italia, grazie al governo di cui fa parte.
Se invece che sparare dichiarazioni bellicose sui media, il nostro governo avesse agito a suo tempo per via diplomatica, Battisti oggi non sarebbe uscito dal carcere: chi ha umiliato i parenti delle vittime non sono i giudici brasiliani, ma un governo di accattoni e un premier sputtanato in tutto il mondo.
Se il caso avesse riguardato Obama, la Merkel, Cameron o Sarkozy, solo uno stolto può pensare che il governo brasiliano si sarebbe comportato allo Stato modo.
Questo è il risultato di una politica estera fatta solo di pacche sulle spalle, di barzellette sconce e di amicizia coi peggiori delinquenti del pianeta.
Bella figura per un governo sedicente di destra, incapace di assicurare alla giustizia un assassino: tanto valeva concedergli subito la grazia, avrebbero evitato di far fare al nostro Paese, che indegnamente rappresentano, una figura di merda.
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