“CHI SI TIENE TUTTI I SOLDI SI METTE FUORI”: L’ANAT(R)EMA DI GRILLO DOVREBBE ESSERE RIVOLTO PER PRIMO A SE STESSO
VISTO CHE I PROVENTI MILIONARI DEL SUO BLOG, ORGANO UFFICIALE DI CINQUESTELLE, DOVREBBERO ESSERE DESTINATI AL MOVIMENTO
“Chi vuole tenersi i soldi se li terrà .. Vuole fare carriera? Si mette fuori da solo”. Beppe Grillo ripete nuovamente il suo pensiero sulla questione della diaria dei parlamentari del Movimento 5 Stelle.
La querelle era nata dopo un “sondaggio” interno agli eletti sulla restituzione su base volontaria dei rimborsi previsti per legge. Il leader M5S sull’argomento non fa passi indietro, ma punta il dito contro i media: “Ci fanno la battaglia sulla diaria perchè uno o due hanno protestato. Ma ci sono ragazzi bravissimi, e invece vanno a cercare due-tre cento euro di chi ha detto non ce la faccio”.
Peccato che a questi “che non ce la fanno” Grillo non abbia permesso di costituire un’eccezione, quindi inutile lamentarsi coi giornalisti.
Poi Grillo imita Silvio, il suo compagno di merenda: ”Contro di noi ci sono i poteri forti, la stampa, gli hacker, ci prendono le mail dei parlamentari: siamo in una guerra spietata. Adesso però basta, se vogliono i dossier li faremo anche noi. Vediamo chi sono i parenti di De Benedetti, facciamo i dossier sui giornalisti che fanno talk show sparando cose in diretta senza verificare prima. Useremo le stesse armi, basta prendere le botte: ora reagiamo. Se vogliono la guerra ce l’hanno. Alle prossime elezioni prendiamo il 30%: stiamo crescendo non scendendo”.
Peccato che gli ultimi sondaggi (vedi Emg) diano i grillini in caduta libera al 23,5%…
E anche se prendesse il 30% con chi lo fa il governo? Con Silvio e la Confindustria?
In contemporanea al comizio di Grillo è iniziata a Montecitorio l’assemblea plenaria dei parlamentari M5S chiamati ad affrontare il nodo diaria.
Dai deputati e senatori stellati si attende ora una parola chiara e soprattutto definitiva: restituire o meno la parte non spesa è la domanda a cui occorre dare risposta senza perdere altro tempo, “siamo già ai supplementari”, avrebbe fatto notare lo stesso Grillo ai suoi poco prima di lasciare Roma.
I mal di pancia, assicurano i dissidenti, sono legati soprattutto ai toni, all’attacco mediatico perpretato dallo stesso Grillo ai danni dei parlamentari stellati sul suo blog.
“Le regole sui rimborsi sono state cambiate in corsa — fa notare più d’uno — per meri fini elettorali, ma se Beppe ce lo avesse detto con chiarezza probabilmente nessuno avrebbe fatto storie. Il problema è che vogliono prenderci per i fondelli… ‘e accà nisciuno è fess’…”.
E tra chi non ci sta a restituire “il mal tolto”, qualcuno sostiene che la questione non andrebbe nemmeno messa ai voti.
“Grillo è stato chiaro — assicura un deputato col dente avvelenato — dice che spesso ci perdiamo in votazioni inutili è che questa sulla diaria è una questione da non mettere ai voti: è già scritta nel Codice di Comportamento. Mente sapendo di mentire. Ma se la linea è decisa è inutile votare, non prendiamoci in giro ulteriormente”.
A raccontarlo è un altro deputato, che spiega come il leader stellato, nell’incontro a Montecitorio, abbia in realtà riconosciuto come il Codice si presti a una doppia interpretazione. Proprio per questo, a detta di un fedelissimo della linea ‘rendiconta e restituisci’, la votazione sulla diaria si rende necessaria: “Bisogna scegliere se optare per una rendicontazione forfettizzata, pensando ad esempio a delle ‘macro aree’ con cui accorpare le spese omogenee per tipologia — puntualizza prima di prender parte alla riunione — oppure se ricorrere a una rendicontazione dettagliata”.
Nessun dubbio però per il fedelissimo: “Il non speso va restituito”.
La “faida” interna è sbarcata anche sul web.
L’intervista del deputato del M5S Adriano Zaccagnini, che all’Huffington Post confida il suo dissenso per la gestione del caso, è stata linkata da un simpatizzante con un commento più che esplicito: “Un altro da sbattere fuori….senza discutere …..”.
Il clima resta rovente e qualcuno comincia a chiedersi perchè Grillo non dia l’esempio devolvendo un paio di milioni di euro dei guadagni del suo blog alla causa Cinquestelle.
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