CHIUSA L’ A26 A GENOVA: “PONTI A RISCHIO”
CITTA’ ISOLATA, DECISIONE SENZA PRECEDENTI PRESA QUESTA SERA DA AUTOSTRADE DOPO CHE LA PROCURA AVEVA IPOTIZZATO IL SEQUESTRO
L’Autostrada A 26 — che collega Genova ad Alessandria fino a Gravellona Toce nella provincia di Verbania Cusio Ossola – è chiusa nel suo accesso da Genova.
La decisione è stata presa in serata dalla direzione del tronco di Autostrade ma è una scelta obbligata visto che la procura di Genova aveva sostanzialmente intimato la misura alla concessionaria a causa delle condizioni pessime in cui si troverebbero due viadotti: il Pecetti e il Fado.
Sono alcuni dei viadotti della rete genovese finiti nel mirino dell’inchiesta sui cosiddetti falsi report, un filone nato dalle indagini sul crollo del Morandi che ha permesso di portare a galla l’incredibile sottovalutazione delle condizioni di alcuni viadotti.
Nei report ufficiali venivano indicate valutazioni che non corrispondevano alla realtà . Naturalmente i ponti in questione erano in condizioni assia peggiori di quelle ufficializzate nelle valutazioni poi inviate al Mit.
Il comunicato: “La Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia comunica che a partire dalle ore 21:30 di oggi, lunedì 25 novembre, sarà chiusa al traffico in entrambe le direzioni la tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone. Tale misura viene assunta per consentire l’esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, presenti in tale tratta. La Direzione di Tronco condividerà i risati di tali verifiche con gli enti competenti”.
Per alcuni di questi viadotti il procuratore capo Francesco Cozzi ha utilizzato parole inquietanti: “Sono viadotti a rischio rovina. Credo che il termine sia chiaro a tutti”. In altre parole si tratta di viadotti che nonostante siano anche stati sottoposti negli ultimi mesi, dopo lo scandalo dei falsi report, a lavori di manutenzione, secondo i consulenti della procura sono in condizioni di vero e proprio rischio cedimento.
E se fino a ieri poteva esistere un margine di discrezione nelle valutazioni, dopo il crollo del viadotto Madonna del Monte sull’A6 tutto è cambiato. Per Genova e per la Liguria è un ulteriore colpo mortale alla rete dei trasporti. La A26 è un’arteria vitale non solo per le comunicazioni ma soprattutto per le merci in entrata e uscita dal porto di Voltri.
In conseguenza di tale chiusura Autostrade consiglia i seguenti itinerari alternativi:
– Veicoli leggeri e autocarri fino a 7,5 ton (esclusi autobus)
Per la A26 dalla A10 uscire a Prà e proseguire fino a Masone tramite la SP 456 del Turchino
Per la A10 dalla A26 effettuare il percorso inverso.
– Veicoli pesanti superiori a 7,5 ton e autobus
Per la A26 dalla A10 utilizzare la A7.
Per la A10 dalla A26 obbligo di deviazione sulla Diramazione Predosa Bettole, dalla quale, con fermo temporaneo e progressivo deflusso, sarà possibile procedere verso Genova lungo la A7. Potranno proseguire fino a Masone i soli mezzi pesanti con destinazione di scarico o carico nella zona collegata a tale svincolo.
– Itinerari di lunga percorrenza
Per i collegamenti tra la A4, A26 e A21 verso la Toscana, utilizzare la A21 fino all’allacciamento con la A1 e da questa raggiungere Firenze o riprendere l’autostrada tirrenica tramite la A15.
(da agenzie)
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