CINQUESTELLE: FURNARI E LABRIOLA SE NE VANNO E SUL BLOG DI GRILLO PIOVONO INSULTI
DI MAIO MINACCE QUERELE: “BASTA GOSSIPPARI A MONTECITORIO”… DEPUTATI M5S, AUMENTA IL DISSENSO….ELETTORATO CONFUSO: SOLO IL 55% DEGLI ELETTORI ALLE POLITICHE RIDAREBBE IL VOTO AI GRILLINI
Adesso è ufficiale: Vincenza Labriola e Alessandro Furnari sono a tutti gli effetti “ex” deputati del MoVimento Cinque Stelle, ora iscritti al gruppo misto della Camera.
Già ieri, quando il passaggio non era ancora certo seppur dato per imminente, le pagine Facebook dei due parlamentari erano stati subissati di insulti.
Alla notizia dell’ufficialità , si è scatenata una nuova ondata di commenti al vetriolo, quasi una caccia all’untore.
“Eccoli qui, i traditori”, scrivono i militanti sui social network additando Labriola e Furnari.
La richiesta pressochè unanime è che Furnari si dimetta quanto prima, ma tanti scelgono gli insulti per manifestare il loro sdegno, da “infame” a “merda”.
C’è chi chiede di isolare Furnari eliminandolo “in gran massa dai nostri contatti”. Parole diverse, stesso trattamento per Vincenza Labriola.
“I militanti cinquestelle ti aspettano a Taranto per una festa. Viva la diaria! ti sei emozionata quando hai visto 20000 netti per un mese e mezzo? che peccato buttarli”.
Ma i due deputati tarantini oggi appaiono come la punta di un iceberg che, anzichè sciogliersi, con l’arrivo del caldo vero prende sempre più corpo: la dissidenza interna al M5S; la delusione di quanti si sentono davvero “burattini” manovrati da chi dall’alto decide tutto, come afferma Berlusconi; la rabbia di chi, come il senatore siciliano Michele Giarrusso, candidato del M5S a presidente della Giunta per le immunità e le autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama, vede il capogruppo Vito Crimi fargli mancare il suo voto.
“Abbiamo passato quattro mesi a fare casino per l’ineleggibilità di Berlusconi e abbiamo un capogruppo che non si presenta al voto per il presidente della Giunta. Ognuno ne tragga le conclusioni”.
E c’è chi, come Adriano Zaccagnini, racconta di una assemblea plenaria dei parlamentari M5S in cui si parla soprattutto di soldi e burocrazia, non più dei grandi temi. Assemblea a cui partecipano sempre in meno, gli assenti che hanno preferito tornare a casa per il weekend inseguiti dalla domanda: “Perchè sono qui?”.
Una visione del presente M5S che Luigi Di Maio, deputato e vicepresidente della Camera, prova a smontare su Facebook, quando la fuga di Furnari e Labriola non è ancora ufficiale. “Ormai passiamo il tempo a smentire notizie non vere, origliate e travisate da gossippari di Montecitorio. Questo mina anche la nostra serenità nel fare il nostro lavoro. Da domani, se si dovesse verificare di nuovo, passo alle querele. Mi dispiace”.
Ma domani, cioè oggi, lo scenario è esattamente quello dipinto dai “gossippari”.
Con buona pace di Di Maio e delle sue querele, Labriola e Furnari passano al gruppo misto.
E la poca serenità dei parlamentari M5S è condivisa da chi aveva votato Grillo alle elezioni politiche.
Secondo un sondaggio dell’Istituto Swg, in esclusiva per Agorà , su Raitre, oltre la metà degli elettori del Movimento 5 Stelle (55%) confermerebbe oggi quel voto, mentre il 13 percento si dice certo che voterebbe per un altro partito, a cui va aggiunto un significativo 20 per cento che non saprebbe ancora come orientarsi in caso di elezioni e un 12 per cento che si asterrebbe.
“Il livello di affezione per altri partiti è molto più alto – osserva Roberto Weber, presidente Swg -. Se oggi chiediamo chi rivoterebbero, gli elettori del Pdl confermano il proprio voto nell’88 percento dei casi, quelli del Pd nel 66 percento, mentre quelli di Grillo nel 55 percento, quindi ci sono elementi di disorientamento significativi nell’elettorato 5 Stelle”.
Gli elettori del M5S chiedono chiarezza, sul ruolo del M5S in Parlamento e la qualità della sua partecipazione alla costruzione di un Paese nuovo “nelle” istituzioni.
Una chiarezza che passa anche attraverso la “più amata dagli italiani”, la televisione. Infatti, secondo lo stesso sondaggio, il 58 per cento degli italiani e, in particolare, il 46 per cento degli elettori 5 stelle, pensa che Grillo sbagli a non andare in tv.
Per completezza, il 51 per cento degli italiani ritiene corretto il comportamento dei mezzi di informazione nei confronti del leader del MoVimento 5 Stelle, l’82 per cento dei sostenitori grillini sostiene l’esatto contrario.
(da “La Repubblica””)
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