CITTADINANZA IMMIGRATI: ORA BERLUSCONI DA’ RAGIONE A FINI
LO JUS SOLI TEMPERATO ALLA “GENERAZIONE BALOTTELLI” ERA STATO UNO DEI MOTIVI DELLA CACCIATA DEL “COMUNISTA” FINI… ORA ANCHE IL CAVALIERE DIVENTERA’ “ROSSO”?
Non conosciamo le reazioni della nomenklatura di centrodestra all’apertura di Berlusconi verso i diritti delle coppie gay e il jus soli temperato.
Per ora è pervenuto solo il dissenso di Fitto sul “metodo” (nessuna discussione negli organismi di partito, come se ci fossero mai stati…) e di Salvini nel merito (qualsiasi proposta che non sia ispirata alla deriva razzista al marito della neoassunta senza concorso in Regione Lombardia notoriamente non piace).
Pare che anche Gasparri si sia alterato, confidiamo che la sua agitazione non lo porti a perdersi in qualche viale alberato mal frequentato.
La svolta avviene nel corso della presentazione del dipartimento diritti civili di Forza Italia che sarà guidato da Mara Carfagna.
“Siamo arrivati alla conclusione — scandisce Berlusconi – che la legge tedesca sulle unioni civili rappresenti un giusto compromesso, chi ha responsabilità pubbliche non può non intervenire quando le esigenze della società cambiano”.
Sembrano passati secoli da quando Berlusconi alla fiera di Rho andava dicendo “meglio puttaniere che gay”.
E’ innegabile che nella “conversione” di Silvio ci sia la mano di Francesca Pascale, ma anche la paura del voto anticipato.
L’adesione alla proposta di Renzi, che proprio dalla D’Urso è andato a parlare di unioni sul modello tedesco, “stabilizza il quadro” e allontana le elezioni.
Da qui la necessità di evitare attriti e, come da imput dei vertici Mediaset, di tutelare l’azienda.
Da qui anche la svolta nei confronti del tema “diritti” degli immigrati.
“Riteniamo – dice Berlusconi – che dare la cittadinanza al figlio di stranieri che viva in Italia sia doveroso quando questa persona abbia frequentato un ciclo scolastico in modo da conoscere la nostra lingua, la nostra storia, e apprezzare i punti cardine della nostra civiltà ”.
È il cosiddetto “jus soli temperato”: non la cittadinanza indiscriminata, ma quando si maturano determinati requisiti.
Ma questo cambio di rotta diventa anche la vittoria postuma di Gianfranco Fini, alfiere di queste battaglie sui diritti all’interno del Pdl.
Come dimenticare la violenza verbale scatenata dai media dell’allora Cavaliere contro Fini di “sinistra” e “comunista”, quando invocava diritti per la generazione Balottelli.
Come dimenticare la sequela di improperi nei confronti di chi, come il nostro modesto ma diffuso blog, ancor prima della nascita di Futuro e Libertà , aveva il coraggio di definire “assassini” i mandanti degli affogamenti di profughi nel Canale di Sicilia e denunciava l’arretratezza culturale di certa becerodestra italiana sul tema dei diritti civili.
Siamo stati, come Fini è stato, anticipatori del mutamento dei tempi, in sintonia con il nascere di nuove sensibilità : non a caso allora il Pdl navigava intorno al 37% e oggi è ridotto al 13-14%.
E se occorre dare a Cesare quello che è di Cesare, non abbiamo problemi a riconoscere anche il merito della moglie di Cesare in questo cambio di rotta.
Ultima riflessione.
Qualche analista superficiale sosterrà che Silvio ha fornito un assist alla Lega. Tipico errore di chi non capito che la “becerodestra” ha un bacino elettorale che non supera il 12%, oltre non va e non andrà neanche se scendete e spingete il carroccio a mano.
Almeno il 30% di elettori di centrodestra sono invece su posizioni moderate: piuttosto stanno a casa che andare a votare per i nipotini di Belsito che ricevono i lobbisti delle slot machine, piazzano mogli in Regione e hanno decine di inquisiti in regione Piemonte e Lombardia per le spese pazze sui rimborsi.
Per una volta diamo atto al “compagno Berlusconi” di aver dato merito al “compagno Fini” di aver visto giusto con qualche anno di anticipo.
Hasta la victoria siempre, Silvio.
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