COLORO CHE SI LAMENTANO PERCHE’ ZAKI NON SI E’ PRESTATO ALLA PASSERELLA DI GOVERNO SONO GLI STESSI CHE, APPENA ELETTI, TOGLIEVANO LO STRISCIONE “GIUSTIZIA PER GIULIO REGENI” DAI PALAZZI COMUNALI
UNA MASSA DI IPOCRITI A CUI NON E’ MAI FREGATO UN CAZZO DI GIULIO E DI PATRICK: “PATRIOTI” DELLA VILTA’
Da due giorni leggiamo critiche dei media sovranisti sulla presunta “ingratitudine” di Patrick Zaki, “graziato” dal presidente egiziano dopo essere stato condannato a 3 anni di carcere in base al nulla giuridico.
Secondo questi media (e qualche esponente sovranista) Zaki sarebbe “ingrato” perchè non avrebbe ringraziato il governo (il che è pure falso) e soprattutto per non aver accettato di rientrare in Italia con un volo militare e relativa sceneggiata a Ciampino da parte delle autorità politiche che hanno messo il cappello sulla sua liberazione.
Allora è doverosa qualche risposta:
1) Zaki è stato graziato insieme al legale di uno dei principali attivisti oppositori del regime egiziano per intervento degli Stati Uniti che sono tra i principali fornitori di armi dell’Egitto
2) Se un intervento italiano c’e’ stato, dimostratelo: su che basi abbiamo trattato? Affari economici o silenzio sull’assassinio di Giuli Regeni? In assenza di spiegazioni vale il principio: nulla è stato fatto di concreto.
3) Se Zaki può finalmente rientrare nella sua Bologna è grazie alla mobilitazione delle istituzioni cittadine, degli studenti universitari e di tutti gli attivisti della società civile che in questi anni hanno portato avanti la battaglia per la sua liberazione, nella più totale assenza di iniziative incisive dei vari governi.
4) Chi oggi avrebbe voluto “mettere il cappello” con photo opportunity sul suo rientro in Italia fa parte di quei partiti sovranisti che, appena conquistato un Comune, si prodigavano a far togliere lo striscione “Giustizia per Giulio Regeni” dai palazzi comunali con le scuse più patetiche. Senza avere il coraggio di dire che della morte di Giulio (e quindi della prigionia di Zaki) a loro non è mai fregato un cazzo.
Patrioti della viltà.
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