COME È FUGGITO SALAH, IL RICERCATO NUMERO UNO
LA TELEFONATA, L’APPUNTAMENTO ALLE 2 DI NOTTE, IL VIAGGIO CON GLI ARTIFICIERI VERSO BRUXELLES…LA POLIZIA LI FERMA PIU’ DI UNA VOLTA MA NON LI RICONOSCE
Li avevano presi Salah Abdeslam, Hamza Attou e Mohammed Amri. Era venerdi notte, dopo l’attentato, nella zona di Cambrai.
Ma non potevano riconoscerli, non c’erano ancora ne foto ne informazioni, e così sono spariti inghiottiti dalla notte, mentre alle loro spalle Parigi bruciava.
Oggi, a distanza di quattro giorni dall’attentato, le informazioni su questi tre terroristi sono radicalmente cambiate. Salah Abdeslam rimane il ricercato numero uno. “E’ estremamente pericoloso, alto 1,75 cm, occhi castani, chiunque abbia informazioni su di lui ci contatti” scrivono gli investigatori che diffondo una nuova foto.
E’ anche per Salah se la partita di calcio Belgio-Spagna è stata sospesa.
Alcuni giornali belgi riferiscono che l’uomo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato visto (ma non è chiaro quando) vicino allo stadio Re Baldovino. C’è la paura che, lui “senza niente da perdere”, pianifichi altri attentati, colpisca ancora.
Per la prima volta un match dei Red Devils viene annullato per “minacce terroristiche”, “possiamo immaginare che vorrà combattere, possibilmente facendo molte vittime” dice chi investiga sul suo conto.
Proprio per questo, per capire dove sia Salah (è fuggito all’estero?) gli inquirenti stanno torchiando l’autista e l’artificiere, Hamza Attou e Mohammed Amri, fermati nel blitz di Monlebeek.
COME E’ AVVENUTA LA FUGA
La possibile ricostruzione di ciò che è avvenuto la notte di venerdì, fatta anche attraverso le dichiarazioni dei due, è tracciata dagli investigatori belgi.
Salah Abdeslam riesce a fuggire e, a differenza degli altri terroristi, non si fa saltare in aria.
Alle 2 chiama i suoi “colleghi”, l’appuntamento è a Barbès. I due Molenbeek arrivano con una Golf, che sarebbe di proprietà di Hamza Attou. Recuperano Salah alle 5 del mattino e si dirigono verso Molenbeek a Bruxelles. Poi, diranno gli “artificieri”, Salah sparisce.
Durante il tragitto – dove vengono fermati ma non riconosciuti (si dice addirittura in tre diverse occasioni) – i tre non avrebbero parlato di quello che è successo a Parigi. Attou e Amri confesseranno soltanto il loro ruolo logistico di “taxisti” e nulla più, un “favore ad un amico” senza sapere cosa avesse fatto. Difficile credergli.
Mohamed Amri, 28 anni sposato e senza figli, era l’uomo alla guida (non è chiaro se per tutto il tragitto) e anche l’artificiere, il 21enne Hamza era seduto nella Golf insieme a Salah.
Quando recuperano Salah dicono che non fosse armato, anche se le loro dichiarazioni sono spesso “contraddittorie” scrive Dh.be.
In macchina “non abbiamo parlato molto, Salah era un po’ stressato” avrebbero affermato agli inquirenti.
All’indomani di quella fuga scatta il blitz nel quartiere belga e trovano la Golf in un garage. In un appartamento riconducibile a Amri e Attou viene trovato diverso nitrato di ammonio.
Se banalmente lo si cerca su Wikipidia, questo composto ha una doppia valenza: “Il nitrato d’ammonio è un composto chimico che viene utilizzato come fertilizzante, ma anche per produrre l’ammonal e l’ANFO, due esplosivi”.
“IL NITRATO? PER IL NOSTRO GIARDINO”
Su questa ambiguità , con faccia tosta, i due forniscono una risposta secca agli inquirenti che ne chiedevano l’utilizzo: “E’ il fertilizzante per il nostro giardino”.
Chiaramente, gli agenti non credono ai due e proseguono con le perquisizioni. In casa di Attou vengono trovate munizioni calibro 5,56 e quelle 7,62, utilizzate per i Kalashnikov. Per entrambi ora l’accusa è di attività in una organizzazione terroristica e di 129 omicidi. Il numero dei morti delle stragi di Parigi.
(da “Huffingtonpost“)
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