COME IL DECRETO SICUREZZA DI SALVINI AIUTA IL BUSINESS DELLA PROSTITUZIONE
CACCIANDO DAI CENTRI DI ASSISTENZA MIGLIAIA DI DONNE VITTIME DELLA TRATTA, IL GOVERNO LE HA RESTITUITE ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Francesca De Masi della cooperativa “Be Free”, impegnata da anni nella lotta contro la tratta e nell’assistenza alle vittime, spiega che il Decreto Sicurezza aiuta il business della prostituzione in Italia:
«Innanzitutto perchè viene cancellata la protezione umanitaria. Secondo i dati dell’Unhcr, nel 2016, il 27,58% delle donne nigeriane che ne hanno fatto richiesta hanno ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Sono 990 donne. Che fine faranno quelle che avranno subito le stesse violenze e che avrebbero lo stesso diritto a una protezione? Aumenteranno le donne senza permesso di soggiorno, che finiranno in circuiti irregolari e quindi vittime della criminalità organizzata».
I decreti prevedono un ridimensionamento dei servizi di assistenza nei centri
«Lo smantellamento trasforma i centri in semplici buchi spazio-temporali dove le donne non possono più ricevere assistenza. Non ci sono più psicologi, nè corsi di italiano, nè persone in grado di costruire, come accadeva in passato, i necessari rapporti di fiducia. Le donne diventano invisibili e sono ancora più criminalizzate».
Che cosa accade ora alle donne fermate in strada e trovate senza documenti?
«In questi casi scatta l’espulsione. Per le donne trattenute in un Centro permanenza per i rimpatri, o nella fase di esecuzione di un provvedimento di espulsione, è praticamente impossibile accedere alla richiesta di protezione reiterata: è prevista automaticamente l’inammissibilità . Significa che le donne sopravvissute alla tratta, che in un primo momento non hanno parlato della loro situazione proprio a causa della costrizione subita da parte dei trafficanti sono pertanto quelle più a rischio di deportazione nel proprio Paese di origine, con gravissime ripercussioni sulla loro incolumità personale».
(da agenzie)
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