COM’ERA LA STORIELLA DELLA MELONI: “NON ABBASSIAMO LE TASSE”? LA PRESSIONE FISCALE NEL TERZO TRIMESTRE 2024 HA RAGGIUNTO IL 40,5%, IN AUMENTO DI 0,8 PUNTI PERCENTUALI RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE
L’AUMENTO DEL POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE È VANIFICATO DAL CROLLO DELLA PROPENSIONE AL RISPARMIO
“Nel terzo trimestre 2024 la pressione fiscale è stata pari al 40,5%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Lo comunica l’Istat diffondendo i dati sul contro trimestrale delle Amministrazioni Pubbliche relativi al terzo trimestre 2024.
Nel terzo trimestre 2024 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -2,3% (-6,3% nello stesso trimestre del 2023). “L’incidenza del deficit delle Amministrazioni Pubbliche sul Pil migliora sensibilmente”, osserva l’Istat.
Nel terzo trimestre 2024, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,6%.
Lo stima l’Istat osservando che “Il potere d’acquisto delle famiglie, pur segnando uno sviluppo più contenuto rispetto ai periodi precedenti, risulta in crescita per il settimo trimestre consecutivo”.
D’altra parte, osserva sempre l’Istat “la propensione al risparmio diminuisce congiunturalmente, ma in termini tendenziali prosegue il suo sentiero di crescita”. Questa “è stata pari al 9,2%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali sul trimestre precedente”.
A fronte di un aumento dello 0,2% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,4%.
(da agenzie)
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