COMICHE AMERICANE SUL RITIRO DALL’IRAQ
IL GENERALE A BAGHDAD ANNUNCIA IL RITIRO, IL SEGRETARIO ALLA DIFESA NON SA NULLA, IL CAPO DI STATO MAGGIORE COSTRETTO AD AMMETTERE: “LA LETTERA E’ VERA, MA E’ STATA MANDATA PER ERRORE”
I soldati americani stanno per ritirarsi o no?
Un improvviso giallo diplomatico politico tra Baghdad e Washington, nelle ultime ore, con due risposte contrastanti a questa domanda.
Secondo informazioni pervenute ai media stranieri, supportate da un testo scritto, il generale William Seely, comandante della coalizione anti Isis a guida americana, avrebbe inviato una lettera al ministro della Difesa del governo di Baghdad annunciando l’inizio di un ritiro nei prossimi gjorni e settimane, un riposizionamento delle truppe americane.
Appena l’informazione della lettera è arrivata a Washington Mark Esper, segretario alla Difesa, che guida il Pentagono, ha smentito nettamente la validità della stessa aggiungendo che gli Usa non pianificano di ritirarsi dall’Iraq.
La lettera firmata è stata mostrata ai media stranieri, alle agenzie Afp e Reuters e anche il Washington Post ne ha dato notizia.
Il testo è il seguente:
“Sir, nel dovuto rispetto della sovranità della Repubblica dell’Iraq, secondo quanto richiesto dal parlamento iracheno e dal primo ministro, la CJTF-OIR (la coalizione, ndr) riposizionerà le proprie forze nel corso dei prossimi giorni e settimane per prepararsi a procedere al ritiro.
Al fine di portare a termine questo compito le forze della coalizione devono prendere alcune misure che assicurino che il movimento fuori dall’Iraq sia condotto in modo sicuro ed efficiente.
Durante questo periodo ci sarà un aumento del traffico degli elicotteri dentro e intorno alla zona internazionale di Baghdad. Questo aumento di traffico includerà CH-47, UH-60, e AH-64 elicotteri che faranno da scorta di sicurezza
Le forze della coalizione prenderanno appropriate misure per mitigare il disturbo al pubblico. In aggiunta condurremo queste operazioni nelle ore notturne per alleggerire la percezione che stiamo portando dentro la zona internazionale altre forze della coalizione. Nel momento in cui stiamo per iniziare la prossima fase dell’operazione voglio reiterare il valore della nostra amicizia e partnership. Rispettiamo la vostra decisione sovrana di ordinare la nostra partenza”.
Come si diceva tuttavia Mark Esper, segretario alla Difesa ha seccamente smentito il ritiro americano dall’Iraq: “Non c’è stata assolutamente alcuna decisione di lasciare l’Iraq”, ha dichiarato Esper, rispondendo ai cronisti. “Non so cosa sia quella lettera. Stiamo cercando di capire da dove venga, cosa sia, ma non c’è stata alcuna decisione di lasciare l’Iraq. Punto”.
Ad accrescere il mistero una nota che suona grottesca: la lettera ufficiale degli Usa con cui si informa l’Iraq che le truppe americane avrebbero iniziato il ritiro dal Paese è “autentica”, ma è stata inviata “per errore”.
Lo ha spiegato il presidente degli Stati maggiori riuniti Mark Milley. “E’ stato un errore”, ha detto Milley, “non doveva essere inviata”.
Una vicenda grottesca
(da “Huffingtonpost”)
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