COMICHE FINALI, PAPPALARDO SCARICA IL NO VAX FRANZONI: “LUI FASCISTA, IO ARTISTA“
SIAMO ALLA SCISSIONE DELL’ATOMO
Non chiamatelo fascista, ma artista. Il fronte no vax si scinde come un partito politico vessato dalle varie correnti ideologiche al suo interno.
E così Antonio Pappalardo annuncia la fine delle corrispondenze di amorosi sensi con Nicola Franzoni, auto-eletto leader del fronte di Liberazione Nazionale.
L’ex Carabiniere, intervistato da “Non è l’Arena”, prima sciorina i suoi classici pensieri sul vaccino, poi spiega i motivi che lo hanno spinto a dividersi da quel barista di Massa – che si autoproclamò nostalgico del duce e camerata – con cui aveva organizzato il raduno (vietato) ai Pratoni del Vivaro e quella manifestazione (a cui hanno partecipato i classici “4 gatti) a Roma dello scorso 14 febbraio.
Tutto parte dalla campagna di immunizzazione: “Io non mi faccio vaccinare perché ritengo che questo sia un siero (no, non è un siero, ndr) sperimentale e voglio vedere, prima di tutto, come per il vaccino del vaiolo, almeno 30 anni di sperimentazione prima di farmelo”.
Il giornalista prova a spiegare che la mortalità si è ridotta, e non di poco, grazie alla campagna di immunizzazione, ma Pappalardo non demorde: “Questo lo dice lei. Ah, lei si riferisce ai dati che danno loro”.
E anche sulle ospedalizzazioni in netto e costante calo: “Ma per carità di Dio. I dati sono completamente sbagliati”. E qui prosegue, ancora una volta, nelle sue contraddizioni.
Perché il cronista di Non è l’Arena parla di calo dei ricoveri (e di tutti gli altri indici epidemiologici) e il Carabiniere in pensione dice: “Terrorismo tutte le sere, tot morti, tot contagi. La gente che è spaventata a morte. Siamo ritornati nel Medioevo”. Il tutto brandendo una pietra che gli è stata donata da un medico.
Poi il tema della manifestazione, senza successo (e partecipanti) che doveva esserci ai Pratoni del Vivaro e poi a Roma nel giorno di San Valentino. E lì annuncia la scissione con il “camerata” Nicola Franzoni, anticipata da quest’ultimo sui suoi canali social: “È lui che ha cercato noi. Ci siamo accorti che lui addirittura voleva andare a Predappio. E allora basta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma non è possibile. Ma posso mai essere fascista? Ma la vogliamo smettere con questa cavolate? Antonio Pappalardo è un artista, rispettoso della democrazia più di tutti gli altri. Siamo contro la dittatura Draghi e invochiamo la dittatura Mussoliniana? Ma non se ne parla nemmeno”.
(da NeXtQuotidiano)
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