“CON NOI IL METODO BOFFO NON FUNZIONERA'” ORA CHE TOCCA A LORO, ALFANO E MINISTRI DENUNCIANO LA MACCHINA DEL FANGO BERLUSCONIANA
I MINISTRI PDL: INTIMIDAZIONI DI SALLUSTI CHE IN UN EDITORIALE RICORDA LORO FINI
“Con noi non funzionerà il metodo Boffo”. “Non ci facciamo intimidire”. Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliarello, replicano così a un editoriale del direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti che li criticava.
“Noi non abbiamo paura – scrivono il vice premier Alfano e i ministri, rivolgendosi a Sallusti – . Se pensa di intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro Movimento politico, si sbaglia di grosso. Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini, sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne. Se il metodo Boffo ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi che eravamo accanto a Berlusconi quando il direttore de Il Giornale lavorava nella redazione che divulgò la l’informazione di garanzia al nostro presidente, durante il G7 di Napoli, nel 1994”.
La resa dei conti nel Pdl.
Un messaggio che coincide con una giornata carica di tensione per il Pdl.
Fatta di riunioni e di scontri probabilmente decisivi per il futuro del centrodestra.
Con l’ex premier Berlusconi tornato a Roma, dopo il weekend ad Arcore.
A pranzo il Cavaliere vedrà il segretario e sarà un faccia a faccia, raccontano fonti interne al partito, che lo stesso Berlusconi spera “sia chiarificatore”, una sorta di tentativo di “riportare a casa la pecorella smarrita”.
Dovrebbe tenersi questo pomeriggio alle 17 una riunione dei gruppi parlamentari, ma ci sono voci di un possibile rinvio a domani.
D’altra parte Enrico Letta, consigliato da Napolitano, ha preso tempo.
Andrà alle Camere solo mercoledì.
C’è il tempo per verificare quanto siano profonde le divisioni nel centrodestra sulle dimissioni dei ministri imposte dal Cavaliere.
Circola perfino la notizia di un documento anti-falchi con cui i moderati del partito proverebbero a contarsi.
Un modo per fare pressione su Berlusconi e indurlo a un ripensamento.
D’altra parte i ministri hanno già manifestato tutto il dissenso per le dimissioni imposte dall’ex premier.
Alfano sembra intenzionato a giocarsi il tutto per tutto. Puntando anche sulla carta di coordinatore della nuova Forza Italia.
Ma ormai non è più esclusa l’ipotesi di una divisione.
(da “La Repubblica”)
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