CONTE RICORDA I “GIORNI TERRIBILI” DI BERGAMO: “NEL DOLORE IL NOSTRO RISCATTO COME COMUNITA'”
L’EX PREMIER SU FB: “SAREMO GRANDI ANCHE NEI GIORNI DELLA SPERANZA”
“Il ricordo di tante vite spezzate, il dolore per tanti affetti perduti ci deve ora trasmettere la forza per vincere questa sfida. Abbiamo dimostrato di essere una grande comunità nei giorni del dolore. Dimostreremo di esserlo anche nei giorni della speranza e del riscatto. Li attendiamo presto”. Così Giuseppe Conte in un post su Facebook in occasione della Giornata nazionale per le vittime del Covid. Un messaggio, quello dell’ex premier, accompagnato da una delle foto simbolo dei giorni più bui della prima ondata: la foto dei camion militari che trasportavano fuori città centinaia di bare.
“Esattamente un anno fa questa fotografia, scattata da un balcone di Bergamo, si diffuse rapidamente in tutto il mondo, divenendo la tragica icona del nostro lutto nazionale”, scrive Conte, presidente del Consiglio durante quei giorni terribili. “I camion militari che trasportavano fuori città centinaia di bare delle vittime della prima, grande ondata di Covid-19, ci costrinsero a misurarci con una ferita destinata ad aprire uno squarcio di dolore senza fine nella nostra comunità nazionale”.
“Sono stati giorni terribili”, prosegue l’ex premier. “Il grande senso di responsabilità e la necessità di rimanere lucidi e reattivi ci hanno dato la forza per affrontare questa grande sofferenza collettiva. L’adesione dei cittadini allo slancio unitario di protezione dei più fragili ci ha consentito di non rimanere sopraffatti nel momento più duro della nostra storia più recente”.
“Oggi è la Giornata nazionale dedicata alle vittime di questa pandemia”, aggiunge. “Il ricordo ci riporta a quei giorni in cui acquistammo tutti la piena consapevolezza che la salute dei nostri cittadini, anche dei più anziani e vulnerabili, sarebbe stato il valore supremo da difendere, la cifra della nostra civiltà . Fu allora che ci persuademmo che i sacrifici personali, grandi o piccoli che sarebbero stati, la solidarietà collettiva, la responsabilità condivisa sarebbero stati i nostri imperativi categorici”.
(da agenzie)
Leave a Reply