CONTINUA LA SFIDA DI MARINO: INAUGURA STRADE E “GUARDA AVANTI”
“NEI PROSSIMI GIORNI INAUGUREREMO ALTRI CANTIERI”… E OGGI POTREBBE RITIRARE LE DIMISSIONI… A QUEL PUNTO IL PD RISCHIA IL BAGNO DI SANGUE
Ignazio Marino sembra tutto, fuorchè un sindaco dimissionario.
A una settimana dal 2 novembre, giorno in cui le dimissioni rassegnate il 12 ottobre diventeranno effettive, il primo cittadino della Capitale continua a macinare lavoro e atti come se il tempo che lo separa dall’addio all’amministrazione capitolina — almeno in teoria — non dovesse contarsi ormai a ore.
La giornata del sindaco dimissionario è iniziata poco prima delle 10, quando Marino è entrato a Palazzo Senatorio.
“La mia è una giunta che lavora e che guarda avanti — ha detto poi nel corso dell’inaugurazione di un viadotto in periferia a Roma — questa città ha patito corruzione e criminalità , noi abbiamo mostrato discontinuità . Questo ponte è stato realizzato in pochi mesi come lavori in Via Marsala”.
“Domani e dopodomani inaugureremo altri cantieri, Roma deve andare avanti”, ha detto ancora Marino, che però non ha voluto rispondere sulle sue mosse future.
Perchè il futuro dell’aministrazione Marino è ancora un’incognita.
“Verifichiamo quello che succede in aula — ha detto l’assessore all’Ambiente, Estella Marino, ai giornalisti che le chiedevano cosa farebbe se il sindaco ritirasse le dimissioni, dando così per scontato che Marino abbia deciso di andare alla conta, portando la crisi in sala consiliare — nelle precedenti settimane io ho manifestato il mio dissenso rispetto alle scelte del partito non per contrastare qualcuno, ma perchè reputavo non fosse il modo corretto per affrontare questa vicenda, che è soprattutto politica, e nelle sedi politiche va affrontata”.
Intanto Marino continua a fare il sindaco.
A metà pomeriggio il sindaco ha effettuato un sopralluogo lampo nel cantiere dove si sono appena conclusi i lavori per la creazione del collegamento viario Fidene-Villa Spada. Insieme a lui l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci.
“Queste due borgate, Fidene e Villa Spada — ha spiegato il primo cittadino — erano separate da decine di anni da due linee ferroviarie. Sul vecchio ponticello le persone dovevano spostarsi a senso alternato: con questi due nuovi ponti cambia la viabilità e la vivibilità di questi due quartieri con un’altra opera per la città conclusa in tempi straordinari”.
Una giornata scandita da nuovi impegni per la città e terminata all’Auditorium Conciliazione per assistere all’anteprima romana di ‘Spectre’, il nuovo film di James Bond girato nella capitale la primavera scorsa.
Lo scenario più probabile è che una volta ufficializzato il ritiro delle dimissioni, Marino si presenterà poi in Assemblea capitolina per chiedere alla sua ormai ex maggioranza di andare avanti insieme.
Gli esponenti del Partito democratico, a quel punto, risponderebbero con una mozione di sfiducia, che verrebbe portata in Aula e depositata proprio al termine dell’intervento del sindaco uscente senza neanche un intervento di replica, facendo partire così il countdown – l’ennesimo in questa vicenda – dei dieci giorni necessari prima di poter mettere ai voti il documento.
Ma la mozione di sfiducia il Partito democratico lo dovrebbe però firmare assieme alle opposizioni, in alternativa ci sarebbero le dimissioni in blocco di 25 consiglieri (sono solo19 sono quelli del Pd, altri 6 andrebbero comunque pescati tra le altre forze politiche, dal M5s a Fratelli d’Italia, con evidente imbarazzo di tutti).
E alla fine potrebbe rivelarsi una trappola: ve l’immaginate una campagna elettorale con Marino che può andare a dire che è stato fatto fuori da quelli di Mafia capitale e con il voto delle destre?
Il Pd rischierebbe un bagno di sangue.
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