CONTRIBUTI EUROPEI ANCHE A MORTI E MAFIOSI, IN CALABRIA 149 PERSONE DENUNCIATE PER FRODE
RAGGIRO DI 2,2 MILIONI NEL SETTORE AGRICOLO; CONTRATTI FIRMATI DA PERSONE DECEDUTE O SU TERRENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’
A Vibo Valentia persino i morti chiedevano contributi pubblici. E qualcuno lo faceva persino su terreni confiscati alla criminalità organizzata.
Lo ha scoperto il nucleo speciale della guardia di finanza che si occupa delle frodi comunitarie dopo aver effettuato 160 controlli sui fondi erogati dall’Ue nel settore agricolo.
Le irregolarità riscontrate hanno portato alla denuncia di 77 persone per frodi che, complessivamente, ammontano a 2,2 milioni di euro di contributi percepiti illecitamente.
I finanzieri hanno trovato istanze di accesso ai contributi firmate da persone decedute; contratti di affitto di terreni in cui una delle parti è risultata deceduta prima ancora della stipula del contratto; finanziamenti ottenuti grazie all’utilizzo di titoli falsi su particelle catastali di terreni pubblici o addirittura confiscati alla criminalità organizzata. E contributi ottenuti da soggetti sottoposti a misure di prevenzione antimafia.
Le frodi sarebbero state commesse con la complicità di dipendenti dei centri di assistenza deputati a istruire le pratiche (tra gli indagati figurano 12 soggetti che operano, con varie qualifiche, in quei centri.
I finanzieri hanno chiesto all’autorità giudiziaria di sequestrare beni per due milioni di euro, hanno denunciato 113 persone per violazioni amministrative e hanno segnalato alla Corte dei Conti 40 persone come responsabili di un danno erariale per un ammontare di 150 mila euro.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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