CORONAVIRUS: E’ ITALIANO IL NUOVO TEST EUROPEO PER LA DIAGNOSI
SVILUPPATO DALL’UNIVERSITA’ DI PADOVA, IMPIEGA SOLO DUE ORE E MEZZO PER LA DIAGNOSI
Preciso, rapidissimo e ad alta sensibilità , stiamo parlando di un nuovo test europeo per la diagnosi del virus 2019-nCoV.
Ad averlo sviluppato è l’università di Padova che fa parte della rete di laboratori europei Envid (European Network for Diagnostics of ‘Imported’ Viral Dideases), un network specializzato nel riconoscimento dei cosiddetti “virus da importazione”, come la dengue o la febbre del Nilo.
Il nuovo test, uno dei primi in Europa, fornisce una diagnosi in tempi molto rapidi e riconosce la presenza del virus anche in persone asintomatiche.
Coronavirus, quasi 21 mila casi
Sono quasi 21mila contagiati e 462 i morti dell’epidemia del nuovo coronavirus, che ha colpito soprattutto in Cina, anche se c’è qualche caso in altri paesi e ci sono in tutto 24 malati in Europa
Spaventa molto, anche a causa di fake news e voci circolate sulla rete. Oltre alle regole per limitare i contagi fornite dall’Oms e dalle altre autorità sanitarie, gli strumenti per far fronte all’emergenza si stanno via via delineando: dall’isolamento e al sequenziamento del virus per studiarlo meglio fino a test diagnostici sempre più precisi, oltre alla ricerca di un vaccino che però richiederà tempi più lunghi.
Il test diagnostico
E i kit diagnostici già ci sono, per fortuna. In questa epidemia, a differenza ad esempio della Sars, il coronavirus è stato isolato e sequenziato con tempi molto rapidi dai ricercatori cinesi, già entro la prima metà di gennaio. Ma oltre al test cinese anche l’Europa si sta dando da fare. Oggi l’Università di Padova ne ha messo a punto uno nuovo — uno dei pochi europei — ad altissima precisione, seguendo passo dopo passo la procedura dell’Oms pubblicata da Christian Drosten, dell’istituto di Virologia dell’Università Charitè di Berlino.
La chiave del successo è stata la velocità del lavoro dei ricercatori. “Ci siamo mossi non appena è stata resa nota la presenza dell’epidemia del nuovo coronavirus”, ha spiegato Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia e virologia all’Università di Padova, che ha coordinato la ricerca, “e abbiamo chiesto all’Azienda ospedaliera di Padova di iniziare a lavorare per realizzare il test, che è uno dei primi in Europa”.
La precisione del tes
La novità rispetto ad alcuni altri kit diagnostici riguarda l’accuratezza. “Riesce a distinguere anche solo cinque copie del virus presenti in un paziente”, chiarisce l’esperto. “Pochi test sono in grado di rilevare così poche copie virali”. Già , perchè come racconta l’esperto, mentre i campioni di pazienti sintomatici possono contenere migliaia di copie del virus, quelli di persone asintomatiche ma infette ne contengono poche ed è più difficile rintracciarle. Ma questo test ci riesce. Il tema della presenza di persone asintomatiche potenzialmente contagiose è stato ampiamente discusso, sia dai media sia dai ricercatori, e l’Oms ha chiarito che la possibilità esiste anche se è molto rara.
L’altro elemento rilevante, prosegue Crisanti, è l’altissima accuratezza nel distinguere i virus e escludere la presenza anche di altri coronavirus, che sono un grande gruppo di patogeni, responsabili sia di raffreddori sia di infezioni più importanti, come anche fu nel caso della Sars.
Una diagnosi in due ore e mezza
Anche i tempi diagnostici sono molto rapidi. “In due ore e mezza siamo in grado di capire se un paziente è affetto dal nuovo coronavirus o da un altro virus, magari influenzale”, aggiunge l’esperto. “Si tratta di tempi molto brevi e questo è un passo essenziale anche per ridurre il carico del sistema sanitario che potrà così riconoscere e gestire rapidamente l’eventuale presenza di qualche altro caso”, ricordando che per ora in Italia sono solo due i contagiati, due turisti cinesi ricoverati all’ospedale Lazzaro Spallanzani, fra i primi, in Europa, ad isolare il virus. Lo Spallanzani utilizza un test diagnostico simile, come precisa Crisanti, ma i ricercatori non hanno fatto un confronto fra le performance dei due test, entrambi validi. “È importante — aggiunge — avere più di un test a livello europeo per facilitare la diagnosi e renderla sempre più veloce”. Insomma, poter riconoscere se si tratta di coronavirus o di altro in così poco tempo e con grande precisione potrà essere un’arma significativa per contrastare l’epidemia.
(da “La Repubblica”)
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