CORRUZIONE E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, COSA C’E’ NELL’INCHIESTA CHE STA TRAVOLGENDO IL TRENTINO: ARRESTATI LA SINDACA LEGHISTA DI RIVA DEL GARDA. DIVERSI POLITICI DEL SVP, IMPRENDITORI E IL MAGNATE AUSTRIACO BENKO, INDAGATO IL CONSIGLIERE COMUNALE DI TRENTO DI FRATELLI D’ITALIA
COINVOLTE 77 PERSONE, 11 SONO AMMINISTRATORI LOCALI, 20 DIRIGENTI E IMPRENDITORI
L’accusa è gravissima: hanno fatto parte, con ruoli e modalità diverse, di un gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino Alto Adige.
Per questo motivo la Procura distrettuale di Trento ha emesso un mandato d’arresto per il magnate austriaco René Benko, fondatore del gruppo Signa (finito poco meno di un anno fa sulla stampa internazionale per un mega crac) e per altre otto persone (tutte ai domiciliari), tra cui il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi (esponente della Lega) e l’ex senatore Vittorio Fravezzi (eletto con Unione per il Trentino). Le indagini sono state coordinate dalla Dda della Procura di Trento con Carabinieri del Ros e i Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Trento. Al centro dell’indagine l’area ex Cattoi di Riva del Garda.
Gli arresti
Sono 8, come detto, le persone destinatarie di un ordine di custodia ai domiciliari. Oltre a Benko, Hager, Fravezzi e Santi, ci sono anche l’imprenditore roveretano Paolo Signoretti, gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani, il giornalista Lorenzo Barzon e la dirigente del Comune di Bolzano nell’ufficio gestione del territorio Daniela Eisenstecken. Dopo essersi presentato alla polizia di Innsbruck, dove è stato ascoltato dagli inquirenti, Benko è stato rilasciato. La polizia sta attualmente esaminando se i reati di cui è accusato in Italia siano punibili anche in Austria e se possano essere avviati procedimenti corrispondenti. Al momento non si presume che il mandato d’arresto debba essere eseguito. L’indagine, nata nel 2019, è partita dopo un accesso abusivo al sistema informatico di una dipendente comunale di Bolzano. Secondo gli inquirenti, gli imprenditori coinvolti avrebbero concesso favori, regali e denaro anche a funzionari e amministratori pubblici in cambio di appalti.
Indagati anche assessori provinciali
Le indagini coinvolgono 77 persone fisiche, tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori. Tra gli indagati anche l’attuale assessore provinciale al turismo Luis Walcher (ex vicesindaco di Bolzano), il sindaco di Laives Giovanni Seppi e l’ex assessore provinciale e segretario particolare Werner Frick, tutti esponenti della Svp. Inoltre, numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa. Il Gip ha condiviso la contestazione dell’utilizzo del metodo mafioso per il reato di associazione per delinquere ipotizzato dalla Procura.
Indagato consigliere comunale Fdi
Sotto inchiesta anche Andrea Merler, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Trento e vicepresidente di Patrimonio del Trentino spa. Già candidato sindaco per la coalizione di centrodestra, a Merler si contestano diversi episodi, tra cui – nel suo ruolo di presidente della società immobiliare della Provincia di Trento – di aver agevolato la vendita di un terreno di proprietà della società pubblica a favore di una società privata in cambio di un presunto riconoscimento economico di circa 10.000 euro, che sarebbe poi stato versato allo studio legale di cui è socio. Merler – sempre secondo le contestazioni – si è anche adoperato per far ottenere ad una società di marketing vari affidamenti diretti, per cui ha ricevuto 21.595 euro. Merler risulta inoltre indagato per essersi proposto come facilitatore degli accordi tra il Comune di Riva del Garda e la Patrimonio del Trentino nell’ambito della gara relativa alla costruzione di un nuovo polo congressuale. Fra i vari reati contestati anche finanziamenti illeciti per la campagna elettorale per le elezioni comunali di Trento, l’utilizzo fraudolento dei servizi Aci per il recupero della sua auto in panne e l’aver esercitato indebite pressioni per gli accertamenti anagrafici in un’abitazione dove – secondo la Procura – risiedeva fittiziamente.
(da Il Fatto Quotidiano)
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