COSA C’E’ DIETRO LA FOTO DI DI MAIO CON IL FRATELLO DEL BOSS A CESA
IL 2 NOVEMBRE DI MAIO HA CENATO NEL RISTORANTE DI SALVATORE VASSALLO CON TANTO DI FOTO RICORDO… LUI NON POTEVA SAPERE CHI FOSSE, MA I DUE CONSIGLIERI GRILLINI DI CESA CERTAMENTE SI’
Qualche giorno fa il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio si trovava a Cesa (Caserta) per un incontro con i comitati del No al referendum costituzionale.
Come sempre accade dopo il dibattito si va a mangiare un boccone al ristorante da qualche parte.
C’è poi il momento in cui il titolare (o il cuoco o lo staff) si fanno la foto di rito con il personaggio famoso di turno, magari da appendere al muro nella bacheca dei trofei che molti ristoranti hanno e che ha lo scopo di essere “a garanzia di qualità ” e della riprovata bontà del locale
Indovina chi viene a cena
Il problema per Di Maio è stato che il titolare del locale — Zì Nicola di Cesa — si chiama Salvatore Vassallo, fratello del pentito del clan dei Casalesi Gaetano e a sua volta sotto processo per disastro ambientale, con l’accusa di aver avvelenato il territorio della Terra dei fuochi, in particolare l’area tra Giugliano e Parete.
Il deputato a 5 Stelle si è giustificato spiegando al quotidiano Il Mattino «Sono stato a Cesa lo scorso 2 novembre per un incontro organizzato dagli attivisti del movimento sul No al Referendum — ha detto — Dopo l’evento gli attivisti mi hanno portato a cena in un ristorante della zona. Non conoscevo i proprietari e come spesso accade mi hanno chiesto una foto. Avrò fatto centomila foto in questi anni. Non avevo idea di chi fossero. È una foto scattata prima di andare via.».
Di Maio molto probabilmente non sapeva chi fosse Salvatore Vassallo o di chi fosse il ristorante.
Come già accaduto per la famosa foto con Dino Tredicine in piazza durante la manifestazione contro la Direttiva Bolkestein il Vicepresidente della Camera ha semplicemente acconsentito a farsi scattare la foto, come ha fatto altre centomila volte.
Al di là del fatto che se una cosa del genere fosse successa ad un esponente del PD (o di qualsiasi altro partito) il MoVimento ci avrebbe fatto migliaia di fotomontaggi per spiegarci che sono tutti collusi, Di Maio ha ragione, se non conosceva Vassallo (e dice di non conoscerlo) non poteva di certo chiedergli il certificato penale o il curriculum prima di farsi scattare la foto.
Che poi, foto o non foto, cortesia vuole che se il titolare del ristorante viene a salutarti e tu sei un personaggio pubblico non puoi mica rifiutarti di farlo.
Il problema però è che non sembra credibile che gli attivisti del MoVimento, che hanno organizzato l’evento e presumibilmente prenotato il ristorante per la cena, non sapessero di chi fosse il locale e chi fosse Vassallo.
Eppure alcuni di loro, come ad esempio Giacomo Di Martino Raffaele Bencivenga e Amelia Bortone (questi ultimi due sono pure consiglieri del Movimento 5 Stelle al Consiglio Comunale di Cesa), che risultano amici del profilo Facebook dello Zì Nicola e che hanno condiviso entusiasticamente le foto di Vassallo con Di Maio avrebbero dovuto saperlo bene di chi era Vassallo e quali erano i suoi legami di parentela.
L’ultima cosa che ci si aspetta da persone che condividono foto come questa è quella di organizzare una cena di un parlamentare del MoVimento — e soprattutto del Vicepresidente della Camera — in un locale appartenente a Vassallo.
Qualcuno lo chiede anche sulla bacheca di Bencivenga: come è possibile che gli attivisti di Cesa non sapessero di chi era il locale?
È quello il vero fatto grave, non la foto di Di Maio.
E avrebbero dovuto saperlo perchè Gaetano Vassallo, considerato il referente dei casalesi sul territorio di Cesa, è stato in passato assessore all’ambiente proprio nel Comune di Cesa.
Insomma Vassallo teoricamente rappresenta proprio tutto quello che i pentastellati di Cesa dovrebbero combattere.
Eppure non si fanno nessun problema a portare una figura istituzionale di altissimo profilo come Di Maio nel ristorante del fratello.
Possibile che non ci fosse altro posto dove portare Di Maio a cena?
La replica dei Ciquestelle è la seguente: “Evidentemente il Pd avra’ una guida dei ristoranti che sono vicini a personaggi ambigui- dicono i capigruppo Grillo e Gaetti- Stupisce che lo stesso Pd attacchi Luigi Di Maio quando il sindaco renziano di Cesa e’ spesso a cena proprio li’, con tanto di foto pubbliche sulla pagina del ristorante”.
Quindi se a cena da “personaggi ambigui” ci va il sindaco Pd, può andarci anche Di Maio.
Alla faccia delle differenze.
No comment.
(da “NextQuotidiano”)
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