COVID CALABRIA: COSA E’ CAMBIATO A UN MESE DALL’INSEDIAMENTO DEL COMMISSARIO LONGO
NON FA SCONTI A NESSUNO SUL DISORDINE CONTABILE, LE AZIENDE SANITARIE DI COSENZA E REGGIO CALABRIA NON HANNO CONSEGNATO ANCORA I BILANCI DEL 2018 DICENDO CHE SI SONO PERSI: LONGO HA DATO DIECI GIORNI PER CONSEGNARLI
Lunedì 28 dicembre sarà trascorso esattamente un mese dalla nomina del commissario alla sanità calabrese Guido Longo.
Un mese strano e difficile per l’Italia intera che non ha risparmiato ai cittadini ingenti perdite in vite umane a causa del Covid e un Natale in lockdown per prevenire o quantomeno arginare una terza ondata del virus.
Un mese è certamente troppo poco per capire come stanno andando le cose in Calabria col nuovo commissario, ma alcuni elementi sono già noti.
Longo ha iniziato a non fare sconti a nessuno, prendendo di petto la prima e più grande criticità che attanaglia il settore, quella del disordine contabile.
Secondo quanto riportano i quotidiani locali, al Tavolo Adduce — il confronto telematico tra i tecnici ministeriali — Longo avrebbe chiesto i bilanci che mancano all’appello e anche le motivazioni per cui non sono reperibili.
Gli equilibri di bilancio sono ancora lontani dall’essere raggiunti — ovviamente molto dipende dalle gestioni precedenti a quella di Longo — e dunque non verranno sbloccate premialità per la sanità calabrese.
Nel mirino di Longo in particolare, l’Asp di Cosenza e l’Asp di Reggio Calabria, alle quali Longo ha imposto di “produrre una dettagliata relazione in merito alla mancata adozione del bilancio d’esercizio 2018, nonostante l’avvenuto inserimento dei modelli economici ministeriali Ce consuntivo sulla base informativa Nisis”.
Richieste che il commissario raddoppia per l’Asp di Reggio Calabria, il “buco nero” dei conti in profondo rosso della sanità calabrese: dall’azienda reggina Longo si aspetta “una dettagliata relazione in merito alla mancata adozione/ratifica dei bilanci di esercizio 2013, 2014, 2015, 2016, 2017”.
Le Asp di Cosenza e di Reggio Calabria non hanno tanto tempo a disposizione: solo 10 giorni per spiegare come mai quei bilanci risultino attualmente introvabili.
Diversa la situazione sul Programma operativo Covid, la cui mancata approvazione aveva determinato la rimozione dall’incarico di Saverio Cotticelli.
Dai ministeri di Salute ed Economia sarebbe arrivato un sostanziale via libera, subordinato tuttavia ad alcuni chiarimenti — non a caso alla riunione erano presenti anche la sub-commissaria Maria Crocco, il delegato per l’emergenza Covid in Calabria Antonio Belcastro e il responsabile della Prociv Fortunato Varone — sulla rendicontazione dei fondi stanziati dal governo e spesi per l’emergenza Covid.
(da TPI)
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