CROSETTO (FDI) HA PROVATO A ZITTIRE IL GIORNALISTA RAI CHE STAVA SOLO FACENDO IL SUO LAVORO
AL FINTO BUONISTA NON PIACE CHE I GIORNALISTI GLI RICORDINO CHE FDI HA CERCATO DI AFFOSSARE 5 VOLTE IL PNRR … QUESTO SAREBBE IL VOLTO “PRESENTABILE” DEL PARTITO DELLA MELONI
La storia che stiamo per raccontare si basa su eventi realmente accaduti. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente causale (e non casuale).
Sono scritti nelle carte dei resoconti parlamentari, quelli che descrivono in maniera oggettiva il comportamento di questo o quel partito politico. Di questo o quell’esponente di maggioranza e opposizione.
Storia che, dunque, sono scritte nero su bianco e che non possono essere cancellate. Ma, nonostante questo, Guido Crosetto – co-fondatore di Fratelli d’Italia e oggi consigliere di Giorgia Meloni – ha deciso di affibbiare l’etichetta di «giornalista di parte» a chi spiega al pubblico il comportamento del “partito dei Patrioti” in merito al recovery fund e ai successivi passaggi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che si basa sui fondi dell’Unione Europea.
Lo spartito è sempre lo stesso, sulla falsariga di quanto avvenuto solo la scorsa settimana sugli schermi di La7. Cambia, però, il palcoscenico. Questa volta, infatti, Guido Crosetto accusa – in diretta – un giornalista Rai (Senio Bonini, TG1) di “fare la parte”
«Faccia il conduttore, non faccia la parte. Non si schieri troppo».
Qual è stata la “colpa” del giornalista e conduttore del TG1 durante questo approfondimento mattutino?
L’aver ricordato allo stesso co-fondatore di FdI come il partito di Giorgia Meloni abbia votato contro il recovery fund e le successive risoluzioni parlamentari sul PNRR con l’obiettivo (non riuscito, vista l’ampia maggioranza a sostegno del governo Draghi e, prima ancora, quella all’esecutivo Conte-2) di affossare prima l’ottenimento dei fondi e poi i piani per predisporne la suddivisione in base a progetti e obiettivi. Vogliamo ricordare questa storia che, probabilmente, a Crosetto non piace.
E Fratelli d’Italia ha votato contro in ben 5 occasioni.
E ci sono le date. E ci sono i documenti ufficiali a confermare le mosse di Fratelli d’Italia.
Si parte dal 13 ottobre del 202o, governo Conte-2 (PD+M5S). In quella data sia la Camera dei deputati che il Senato della Repubblica erano stati chiamati a votare la risoluzione sulle linee programmatiche del NextGenerationEu, ovvero il primo atto ufficiale per la razionalizzazione di quell’adesione dell’Italia ai fondi (oltre 200 miliardi) messi a disposizione dall’Europa.
Ovviamente la risoluzione è stata approvata: voti a favore sono 276, 3 i contrari e 219 astenuti a Montecitorio; 148 favorevoli, 122 astenuti e 2 contrari a Palazzo Madama.
Ad astenersi, quindi non appoggiando la risoluzione del governo e, quindi, nel tentativo di affossare l’ottenimento di fondi che poi hanno dato vita al PNNR, tutto il centrodestra che all’epoca del Conte-2 era all’opposizione. Quindi anche Fratelli d’Italia.
Poi arriviamo al 15 dicembre dello stesso anno. In carica c’era sempre il governo Conte-2 (Pd+M5S): si discuteva in Aula del cosiddetto “React-Eu“, con una risoluzione parlamentare in grado di dare il via libera a quel piano di sostegno e supporto (anche economico) dopo i primi effetti della pandemia Covid. E, anche in quell’occasione, Fratelli d’Italia fece mancare il proprio supporto astenendosi.
Ma il calendario offre un’altra data. Il 10 febbraio del 2021 c’è già Mario Draghi al governo. La Lega e Forza Italia non fanno più parte dell’opposizione in Italia e quindi – a differenza del recentissimo passato – si uniforma anche al Parlamento Europeo: il Recovery Fund è approdato all’Europarlamento e Fratelli d’Italia (che fa parte del gruppo ECR, si astiene anche fuori dai confini nostrani, Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei), anche in questo caso, non dà il suo supporto a questa manovra e a questo piano. Astenendosi. Ma non finisce qui. Poco più di un mese dopo, era il 24 marzo del 2021, il teatro è sempre l’Europa: a Bruxelles viene approvato il meccanismo i finanziamenti del NextGenerationEu. Chi si è astenuto? Fratelli d’Italia (insieme alla Lega che, nel giro 40 giorni aveva già cambiato idea, ma la muterà nuovamente in seguito).
Il comunicato del sindacato dei giornalisti Rai: «Fare domande non è di parte»
E il botta e risposta tra l’esponente di Fdi e il giornalista è diventato virale sui social, sollevando proteste anche da parte dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che in una nota ha definito i toni e metodi usati da Crosetto nei confronti di Bonini «sbagliati». Nella nota diffusa, l’Usigrai sottolinea: «Se va in tv, Guido Crosetto deve accettare l’ovvio che un giornalista faccia domande, ricordi fatti, chieda spiegazioni. Oggi a Tg1 mattina Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, non ha capito che era ospite di un programma di informazione di servizio pubblico e non a un comizio». E nel comunicato si legge ancora: «Fare domande non è di parte, se ne facciano una ragione quanti vorrebbero un’informazione schierata e plaudente; le giornaliste e i giornalisti della Rai continueranno a fare il loro lavoro anche in questa campagna elettorale, con lo stesso rigore e professionalità con cui stanno raccontando la guerra, la pandemia o la cronaca quotidiana».
(da agenzie)
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