“CULO SODO” BATTE “CULO FLACCIDO”: LA MINETTI VUOLE UN MILIONE DI EURO DA BERLUSCONI PER LASCIARE
LE CONDIZIONI DI NICOLE: UN CONTRATTO VITALIZIO CON MEDIASET E LA BUONUSCITA… SOLO SU QUESTE BASI DISPOSTA A TRATTARE
“Per il bene di tutti non parlo”. Nicole Minetti arriva puntuale al Pirellone per la seduta del Consiglio regionale.
Delle sue dimissioni, anche ieri, neanche l’ombra . Decine di giornalisti, fotografi, cameramen si presentano solo per chiedere alla consigliera cosa intende fare.
Dopo un assedio durato circa un’ora lei cede, esce da una stanza dove era stata costretta a nascondersi e scandisce poche parole: “Per il bene di tutti non ho intenzione di rilasciare dichiarazioni, per favore finiamola qua”.
Un messaggio fin troppo chiaro.
Che la consigliera stia trattando la sua buonuscita con Silvio Berlusconi è ormai un fatto acclarato.
Sul piatto, stando a quanto riferito da persone molto vicine al Cavaliere in questi giorni, c’è la richiesta di un contratto vitalizio con Mediaset e un milione di euro da incassare subito, una sorta di trattamento di fine rapporto con Arcore calcolato sui mancati introiti che l’igienista perderebbe dimettendosi quasi tre anni prima dalla scadenza naturale del mandato regionale.
Chiudere in cassaforte i segreti della Minetti, del resto, può valere molto di più per Berlusconi.
“Sei brava, mi parlano tutti bene di te: continua così e la prossima volta ti porto in Parlamento”, le disse nell’agosto 2010 in una telefonata intercettata e finita negli atti del processo Ruby.
Promessa che di certo non potrà mantenere.
Minetti vuole quindi quantificare le perdite. E temporeggia.
Ieri verso sera è stata convocata ad Arcore.
Dei deputati del Pdl, ieri a Roma, si sono lasciati sfuggire un sospiro di sollievo: “Stasera si chiude l’accordo”.
Dopo le 21 la consigliera ha varcato i cancelli della residenza dell’ex premier, questa volta sì per una cena elegante. Prima di andare però, rintracciata telefonicamente, ha tentato di smentire la notizia, già rimbalzata sul sito Dagospia e sulle agenzie di stampa. Inutilmente.
Perchè anche dal quartier generale milanese del partito, l’incontro è stato confermato. Per il Pdl, allontanare Minetti dalla Regione è la priorità . Anche per mostrare che quando Berlusconi parla tutti eseguono.
Invece la 27enne valletta di Rimini, eletta ad appena 25 anni per volere del Cavaliere, in appena due giorni ha già sbugiardato e messo in difficoltà i vertici: da Angelino Alfano a Mario Mantovani.
Il coordinatore regionale, che lunedì annunciava le dimissioni come certe e imminenti, ieri ha dovuto fare marcia indietro.
“C’è stato qualche ripensamento, aveva manifestato lei l’intenzione di lasciare”, ha detto Mantovani aprendo addirittura all’eventualità che Minetti non se ne vada: “L’importante è che faccia bene il consigliere regionale”.
Quindi, ha aggiunto, non solo le sue dimissioni “sono una cosa su cui si sta riflettendo, ma non c’è urgenza” e ha anche garantito che il partito “assolutamente non sta pensando” di espellerla dal gruppo.
Anche perchè tra le altre possibilità lasciate trapelare in queste ore da Minetti c’era l’ipotesi di lasciare il Pdl e iscriversi però al Gruppo Misto, oggi composto da un unico componente: Filippo Penati.
La partita dunque è tutta ancora da giocare e Minetti sembra sedere al tavolo con estrema disinvoltura. E non ha alcuna voglia di perdere.
Anche ieri ha sfruttato al massimo il momento.
Fuori dall’aula del consiglio regionale, sin dalle nove del mattino ad attenderla c’erano decine di fotografi, operatori, giornalisti. Il timore era che la consigliera non si facesse vedere. Poi, all’improvviso, appagliono i tacchi altissimi in cima alle scale della buvette.
Le voci si tacciono e partono i flash. Eccola. Abbronzata, dopo un fine settimana trascorso a Porto Cervo.
In pantaloni e camicia beige, straccia in pochi istanti gli annunci dei vertici del Pdl, che fino all’ultimo avevano scommesso sull’opportunità di un suo passo indietro. E ci avevano sperato. Niente da fare.
Nicole incede sicura, concedendo un indifferente sorriso ai giornalisti stretti dietro un cordone. Poi tira dritto, senza confermare nè smentire alcunchè. In aula trova il tempo e la voglia di scherzare, leggere i giornali, consultare l’iPad. Si parla di Expo, c’è anche Roberto Formigoni. Ma gli obiettivi sono solo su di lei.
Toccherà alla presidenza interrompere la seduta per redarguire i fotografi.
Quando Formigoni sta ancora parlando, Nicole esce dall’aula. Ed è subito bagarre.
La buvette è presa d’assedio: non si passa. A fatica, il personale presente tenta di aprire un varco tra flash e telecamere.
Nicole, nel mezzo, procede a testa bassa, senza farsi provocare, senza dire nulla. Come ha sempre fatto da quando è scoppiato il caso Ruby.
Fredda e controllata come è difficile a quell’età , raggiunge la toilette delle donne, per poi riparare in una sala conferenze.
La stampa tratta per una “dichiarazione spontanea”. Niente domande, promesso.
Lei accetta, bontà sua. “Non rispondo a nessuna domanda, non ho niente da dire ”, afferma.
Anche alla richiesta di un commento alle parole di Daniela Santanchè che l’ha definita inadatta alla politica ribadisce: “Non raccolgo nessuna provocazione”.
Poi quella frase, forse studiata. Punto.
Con qualche difficoltà torna in aula, seguita fino all’ingresso dal suo responsabile per la comunicazione, il coetaneo riminese Luca Pedrini, amico fin dai tempi della scuola. Quando esce dall’aula, verso mezzogiorno, a rincorrerla sono solo i fotografi.
Uno la raggiunge e l’avvicina con lo scooter verso le tre del pomeriggio.
Lei, gentile come sempre, lo invita a non insistere. Poi chiama la polizia che lo identifica.
Va via da sola, Nicole. In serata, dopo un aperitivo in corso Como, la visita ad Arcore. Forse l’ultima.
Franz Baraggino e Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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