DA’ FUOCO ALLA CASA CON DENTRO IL FIGLIO: MORTO IL BIMBO DI 11 ANNI
IL PADRE ITALIANO AVEVA IL DIVIETO DI AVVICINARSI ALLA CASA FAMILIARE DOPO LA SEPARAZIONE
Un uomo ha dato fuoco alla sua abitazione con all’interno uno dei suoi tre figli, di 11 anni, a Sabbioneta, in provincia di Mantova.
Quando i medici del 118 e i vigili del Fuoco di Mantova sono arrivati hanno estratto il bambino, che riposava nella camera da letto, dalla casa in fiamme, già in arresto cardiaco. Rianimato, il piccolo Marco è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Oglio Po, dove è morto.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, nel pomeriggio la madre, originaria dell’Est Europa, era uscita di casa per accompagnare il figlio più grande, di 17 anni, all’oratorio.
Con lei aveva portato anche l’ultimo, di soli 4 anni. In casa era rimasto l’altro figlio, in camera da letto per il riposino quotidiano. Il marito, che forse si era appostato da tempo davanti casa per seguire i movimenti della moglie, appena l’ha vista allontanarsi con i due figli, è entrato in casa e ha dato fuoco ad alcuni arredi che si trovavano al piano superiore. Resta da chiarire se il padre sapesse o meno che in casa c’era il piccolo.
Poco prima delle 17, la moglie, mentre in auto ritornava a casa, ha notato il marito, a bordo di un furgone, provenire dall’abitazione. Addirittura, quando lui si è accorto della moglie, l’ha speronata, per poi fuggire. La donna si è spaventata ma soprattutto ha avuto un tragico presentimento: così ha accelerato e quando è arrivata nei pressi di casa ha visto uscire del fumo dalla villetta. Si è precipitata all’interno e ha messo in salvo il bimbo piccolo mentre non è riuscita a raggiungere la stanza da letto al piano superiore dove si era sviluppato l’incendio. Ha quindi dato l’allarme.
Il padre è stato intercettato poco dopo da un pattuglia della Polstrada di Casalmaggiore che lo ha fermato. L’uomo, Gianfranco Zani, un artigiano di 52 anni che si stava separando dalla moglie, 4 giorni fa aveva ricevuto un divieto ad avvicinarsi alla casa familiare, emesso dal gip di Mantova, per diversi episodi di maltrattamento. Sulla vicenda indaga la Procura di Mantova, competente sul fatto, mentre della convalida del fermo si occuperà la Procura di Cremona.
(da agenzie)
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