DAL PD A FORZA ITALIA: L’ESITO DELLE REGIONALI ACCENDE LE MINORANZE INTERNE
FASSINA: “RENZI E’ AUTOLESIONISTA SE NON GUARDA LA REALTA'”…FITTO: “AZZERARE TUTTE LE NOMINE DEL PARTITO”
Dal Partito democratico a Forza Italia, il day after delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria scatena le reazioni delle minoranze interne ai due partiti.
Il flop sul fronte dell’affluenza – mai nel ‘cuore rosso’ dell’Italia l’astensione aveva raggiunto percentuali così basse- e i risultati in termini di (scarso) consenso portati a casa dai berlusconiani hanno ‘acceso’ gli animi delle due opposizioni intestine.
Tra i primi a parlare in casa dem c’è il deputato Stefano Fassina che parla di dati “preoccupanti” e attacca: “Minimizzare o addirittura cercare conforto con l’invenzione dei risultati di chi sostiene lo sciopero del 12 dicembre è autolesionismo. Larga parte del Pd che non è andata a votare non condivide le misure del governo sul lavoro, nonostante la propaganda a reti unificate. Renzi guardi in faccia la realtà e ascolti un minimo le posizioni diverse dalle sue”.
Su Twitter il presidente del Consiglio stamani aveva sottolineato la “vittoria netta” in un post.
L’esponente della minoranza Pd fa poi “i migliori auguri di buon lavoro a Stefano e Mario (Bonaccini e Oliverio, ndr)”, per poi aggiungere: “Oltre alla loro vittoria, dobbiamo rilevare i dati drammatici dell’astensione e i risultati molto preoccupanti per il Pd. E’ evidente che nel voto vi è una componente specifica ma è altrettanto evidente il messaggio al governo Renzi. In Emilia Romagna abbiamo perso oltre la metà dei voti del 25 maggio, circa 700mila in meno, e oltre 300mila in meno delle regionali del 2010. Una parte molto rilevante del popolo del Pd, che aveva creduto alle aspettative e alle promesse di Renzi, ora è profondamente delusa, non condivide i continui attacchi al mondo del lavoro, si allontana da un Pd riposizionato verso gli interessi più forti. Chiede radicali correzioni di rotta”.
A Fassina fa eco la vicepresidente del Nazareno, Sandra Zampa: “Per le sue dimensioni, il fenomeno dell’astensione è estremamente grave. Esso consegna al Pd e a tutti coloro che hanno a cuore i destini della democrazia un problema da affrontare con urgenza e verità “.
Secondo Zampa, se da un lato “Bonaccini dovrà recuperare la fiducia dei cittadini emiliano romagnoli e lavorare per restituire alla Regione l’autorevolezza e la credibilità persa” dall’altro “soprattutto e subito, nel Pd si deve aprire una vera riflessione per comprendere tutte le ragioni di una situazione inedita per l’Emilia Romagna: il popolo democratico ha certamente rivolto un messaggio alla classe dirigente del partito. Non possiamo ignorarlo se abbiamo a cuore la democrazia, primo e superiore bene”.
In casa Fi, invece, è l’europarlamentare Raffaele Fitto a cogliere la palla al balzo per chiedere l’azzeramento di tutti gli incarichi: “Mi auguro – dice – che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega”.
“E sarà bene ricordare – prosegue -, passo dopo passo, tempi e modalità delle scelte che sono state compiute (con clamorosi errori) per definire le candidature e le alleanze. Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza già manifestatasi alle Europee” di maggio.
“A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento. Basta con le nomine, basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità , bocciate senza appello dai nostri elettori. E soprattutto basta con una linea politica incomprensibile, ambigua, che oscilla tra l’appiattimento assoluto verso il governo nei giorni pari, e gli insulti al governo nei giorni dispari. Serve un’opposizione che sfidi il governo in positivo predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia deve letteralmente rifondarsi”.
(da “La Repubblica”)
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