DALLA DESTRA DI BORSELLINO A SOSTENITORI DEGLI EVASORI E DI UN ASSASSINO
SEPPELLITA LA SOVRANITA’ NAZIONALE E LA LEGALITA’, I NUOVI “FIGLI DI NESSUNO” SI GENUFLETTONO AD AL SISI E HANNO LE ALLUCINAZIONI PER I PARADISI FISCALI AMATI DA PUTIN E DALLA LE PEN
C’era una volta…
Dovrebbe cominciare così la fiaba di quella che è stata la destra italiana.
Pur tra mille errori e contraddizioni, ha avuto il merito, riconosciuto dagli stessi avversari, di esprimere personalità di rilievo e galantuomini.
Oratori che praticavano l’ostruzionismo senza insultare e urlare, uomini e donne coraggiose in tempi dove si rischiava la pelle, politici che non infestavano le televisioni per istigare all’odio o speculare su gravidanze, ma che potevano accedervi solo per le tribune politiche di rito, una volta l’anno quando andava bene.
Eppure… non hanno militato in partiti che trafficavano in lingotti con la Tanzania, non hanno ristrutturato casa con tangenti, non hanno usato i fondi regionali per comprarsi mazze da golf o pagare i conti delle ostriche al ristorante.
Anche perchè al massimo frequentavano modeste trattorie e andavano in giro con vestiti logori, in sintonia con i propri militanti.
Pensate… a quei tempi si amava l’Italia non la Padania, si sognava l’Europa-Nazione, si scendeva in piazza contro l’imperialismo russo che schiacciava la rivolta di Budapest e la primavera di Praga.
Era una destra “proletaria” che faticava a pagare l’affitto delle sedi e dove si faceva la colletta per una risma di volantini.
Si usciva dalle sedi con le mani nere di inchiostro è l’orgoglio di essere “alternativi al sistema”.
E molti a casa non sono più tornati.
Si lottava per un’Italia giusta, onesta, senza corrotti ed evasori, senza servi e senza padroni, dove ci fosse vera democrazia e legalità .
Quella legalità di cui in tempi più recenti è assurto a emblema la splendida figura di Paolo Borsellino, eroe moderno per senso dello Stato e della giustizia, per moralità e sacrificio.
Con tutte le coniugazioni possibili, da quella liberale a quella sociale, da quella conservatrice a quella cattolica, da quella “pagana” a quella movimentista, da quella ambientalista a quella reazionaria, era in ogni caso “una destra in movimento”.
Poi il declino inarrestabile, la perdita di ogni riferimento ideologico, culturale ed etico.
Oggi troviamo quella che si spaccia per destra ad avere come “miti” un ex agente comunista del Kgb (quello contro cui si manifestava un tempo) e una politica d’oltralpe che giustifica l’evasione fiscale a danno del proprio Paese.
Entrambi con miloni di euro nascosti in paradisi fiscali.
Non solo, questa “destra di spacciatori” è pure antinazionale, difende uno Stato canaglia che ha assassinato, dopo averlo torturato, un nostro giovane connazionale, non spende una parola di cordoglio per la sua famiglia, non chiede giustizia per un italiano.
Innalzano le bandiere della “sovranità “, ma si riferiscono a quella egiziana.
Dalla destra di Paolo Borsellino… sono arrivati a sostenere due evasori e un assassino.
In fondo sono fortunati: in altri tempi una destra vera avrebbe assaltato il palco di questi guitti in nome di una “pulizia etica”, l’unica radice su cui recuperare la dignità della destra italiana del futuro.
Ma è solo questione di tempo.
Leave a Reply