DALLA PALERMO-CATANIA ALLA GRONDA, LE 130 OPERE STRATEGICHE SU CUI PUNTA IL GOVERNO (MA DI SICURO NON C’E’ ANCORA NULLA)
STRADE, TRENI, DIGHE, CI SONO ANCHE 36 OPERE COMMISSARIATE NEL PIANO DI INVESTIMENTI
Sono 130 le opere, gli interventi e i programmi inseriti in “Italia veloce”, il piano di investimenti per il rilancio dell’economia messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che affianca il Decreto Semplificazioni.
Si va dai porti alle direttrici ferroviarie (come il nodo di Genova, il Terzo Valico di Giovi, la Pontremolese e la Palermo-Catania-Messina) fino agli aeroporti, alle città metropolitane e alle strade e autostrade (come la Pedemontana lombarda, il potenziamento a 4 corsie della Salaria, la Salerno-Potenza-Bari).
Sono 36 le opere commissariate: si tratta di 12 opere idriche (dighe o acquedotti) di nuova realizzazione o di messa in sicurezza, 15 opere ferroviarie (valico di Giovi, Napoli-Bari, Roma-Pescara ect) e 9 infrastrutture stradali come la Grosseto-Fano, la Roma-Latina, la SS106 Ionica e la Tarquinia San Pietro in Palazzi.
Tra le opere strategiche ci sono “la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, l’ampliamento della Salaria, la Pontina” spiega il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa, passando poi a illustrare il il Decreto Semplificazioni approvato “salvo intese” nella notte.
”È il trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno in questo momento”. Secondo il premier con questo provvedimento “alziamo il limite di velocità , l’Italia deve correre, ma manteniamo gli autovelox: non vogliamo offrire spazio ad appetiti criminali che alterano la concorrenza e fanno guadagni indebiti”.
“Basta paura: conviene sbloccare” dice Conte. “Arriva una piccola rivoluzione per i funzionari pubblici. Con la nuova normativa ci saranno più rischi per il funzionario che tiene ferme le opere, non per quello che le sblocca: siamo arrivati a una situazione perversa per cui fa carriera chi non firma e chi si assume responsabilità rischia di esporsi a un soverchio danno. Dobbiamo fermare la paura della firma”.
Il decreto prevede che vengano dati “poteri regolatori a tutte le stazioni appaltanti: non serve necessariamente un commissario per procedere velocemente ma prevediamo che in casi complessi sia possibile nominare commissari sulla scia di Expo e del Ponte Genova”.
Le aspettative sull’impatto del provvedimento sono altissime. “Le opere non si bloccheranno più” perchè “i procedimenti amministrativi” saranno “con sentenza breve” e “le stazioni appaltanti” procederanno “anche in presenza di contenzioso. Oggi si blocca tutto, non succederà più” afferma il premier Conte in conferenza stampa, sottolineando anche che ci sarà uno “stop alle attese infinite” perchè la P.A. potrà “esporre una volta sola le ragioni che giustifichino il non accoglimento” delle istanze e “chi non risponde in tempo non potrà più intervenire”.
(da “Huffingtonpost”)
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