DE FALCO: “SFIDUCIARE SALVINI CON UN VOTO IN PARLAMENTO, INCONCEPIBILE SOPPORTARE ANCORA UN MINISTRO DEGLI INTERNI CHE VIOLA LA LEGGE”
DE FALCO INVITA CONTE A FAR VOTARE IMMEDIATAMENTE IN SENATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA A SALVINI
Il Presidente del Consiglio ha inutilmente chiesto al Ministro dell’Interno di mettere in sicurezza almeno i minori e le persone bisognose di assistenza presenti a bordo della Open Arms, ma Salvini ha sostanzialmente risposto con un ” me ne frego”!
È oramai incontrovertibile che Salvini si è posto in chiaro contrasto con la politica del Governo, che — è bene ricordarlo — nonostante la crisi annunciata resta nella pienezza delle sue responsabilità .
Il Ministro Salvini, inoltre si pone in dispregio della decisione della magistratura amministrativa che ha sospeso il provvedimento di interdizione per la sua (inevitabile) contradditorietà e per eccesso di potere ed ha imposto di sbarcare le persone bisognose di assistenza.
Il Ministro, infatti, non solo ha annunciato un ricorso opinabile al Consiglio di Stato, ma ha affermato l’intenzione di emanare un nuovo decreto interditivo verso Open Arms.
Il preannunciato nuovo decreto interdittivo non potrebbe che essere nullo ed il comportamento di chi lo adotta sarebbe affetto almeno da colpa grave, poichè elusivo di un giudicato. Inoltre, per quanto riguarda il ricorso al Consiglio di Stato, il codice del processo amministrativo esplicitamente afferma che il decreto monocratico del TAR non è una decisione appellabile, in particolare questo che è ampiamente motivato.
Qualora il Ministro Salvini, che con il suo annuncio ha già messo in evidenza la volontà di forzare le regole, ritenesse incostituzionale il codice del processo amministrativo, dovrebbe far ricorso alla Corte Costituzionale, che si pronuncerebbe nei tempi e nei modi previsti dalla normativa.
È, quindi, chiarissimo il fatto che il Ministro Salvini sta tentando ancora una volta di piegare le regole ai suoi fini e sta anche conducendo una politica autonoma che contrasta con quella generale che compete al Presidente del Consiglio, e che porta anche allo scontro con la titolare della Difesa.
Appare evidente che una situazione del genere è del tutto inaccettabile, e non rileva il fatto che il Governo sia in bilico. Quel che è innegabile è che un Salvini si è posto in contrasto assoluto con la linea del Governo. E questa situazione va risolta immediatamente e con un atto irrevocabile.
Siamo in un caso che potremmo considerare analogo rispetto a quanto accaduto nell’estate del 1995, quando l’allora Ministro della Giustizia Mancuso si pose in rotta di collisione con il Presidente del Consiglio Dini e, quindi, con il Governo. Per risolvere l’impasse, non potendo nè il Presidente del Consiglio e nemmeno il Presidente della Repubblica, rimuovere il Ministro “ribelle”, fu chiamato il Senato che votò una mozione di sfiducia individuale nei confronti del Ministro della Giustizia, senza coinvolgere il Governo nel suo complesso.
Ad oggi sono depositate sia alla Camera sia al Senato mozioni di sfiducia nei confronti del Ministro Salvini. Sarebbe opportuno che esse venissero poste immediatamente in votazione. Esse non dovrebbero essere intese come sfiducia al Governo, ma come modo per liberare lo stesso da un elemento ormai fuori controllo e in contrasto con la politica generale del Governo stesso.
È necessario che il Presidente del Consiglio prenda atto della sostanziale incompatibilità politica del Ministro dell’Interno con il Governo ancora pienamente in carica.
Non vi è alcun motivo per ritardare una decisione che è necessaria per evitare ulteriore caos, oltre che ulteriori e ingiustificate sofferenze a naufraghi che hanno il diritto di essere rapidamente sbarcati in un luogo sicuro, e non tenuti in ostaggio da un Ministro del tutto fuori controllo, e che deve abbandonare il Governo anche qualora si concretizzassero le minacce di crisi politica.
Il Presidente Conte, quindi, deve dare conclusione logica e conseguente al ragionamento da lui intrapreso con la lettera aperta al Ministro Salvini pubblicata oggi, esplicitando che il Ministro di fatto non fa già più parte del Governo, e assicurando che comunque adotterà tutte le iniziative che gli competono entro il rientro del Presidente della Repubblica a Roma affinchè sia sancito formalmente l’allontanamento di Salvini dal Governo stesso.
Inoltre, il Presidente Conte deve adottare immediatamente i provvedimenti necessari a dare attuazione al decreto del TAR del Lazio, in modo da ripristinare lo Stato di diritto, assente ormai da oltre un anno nel panoramo politico italiano.
(da “Huffingtonpost”)
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