DECADENZA, FORZA ITALIA IN PIAZZA, BERLUSCONI ARRINGA IN AULA: “MA PRIMA LO STRAPPO COL GOVERNO”
“VOTIAMO NO ALLA MANOVRA”… L’IPOTESI CAPOGRUPPO
Andrà in aula a difendersi coi denti. La prossima settimana Silvio Berlusconi si presenterà a Palazzo Madama per tenere di persona l’»arringa difensiva », in parte messa a punto a inizio settimana con Ghedini e gli altri avvocati.
Prenderà la parola pochi istanti prima che l’aula voti la decadenza.
Fuori, in piazza, la manifestazione che falchi e Esercito di Silvio stanno già pianificando per quelle ore.
Il Cavaliere vuole un impatto mediatico forte, in concomitanza col 27 novembre (o al più un paio di giorni dopo)
Allo stato maggiore di Forza Italia, riunito a sorpresa ieri pomeriggio nella nuova sede di Piazza San Lorenzo in Lucina, confessa tutta l’angoscia per il momento in arrivo, ma rivela anche di confidare molto nelle nuove carte in arrivo sui diritti tv.
Vuole andare a difendersi in tv ma prima del voto al Senato potrebbe maturare lo strappo definitivo col governo.
«La legge di stabilità così com’è non la votiamo» ha rassicurato a Denis Verdini e Marcello Dell’Utri, con cui ha pranzato a Palazzo Grazioli appena rientrato a Roma (rinunciando al galà del Milan in serata).
Proprio per condurlo su quella strada, un passaggio immediato all’opposizione prima della decadenza, Fitto, Gelmini, Carfagna, Gasparri, Matteoli, Romani e tanti altri lo hanno convinto a tenere il vertice nella sede del partito.
Quasi a voler confermare da che parte stia il capo, dopo le notizie sui contatti perduranti con Alfano.
Una nota intanto ha smentito la partecipazione di Berlusconi alla kermesse del Nuovo centrodestra il 7 dicembre. L’ipotesi caldeggiata da Verdini, Brunetta, Capezzone, Santanchè tra gli altri, è di votare no alla manovra già in commissione questa settimana e poi alla fiducia in aula.
Sembra che lealisti e falchi non siano riusciti invece a convincerlo ancora del tutto ad accettare l’elezione alla carica di capogruppo (al posto del fuoriuscito Schifani), proprio alla vigilia della decadenza.
Ma a fine serata, a vertice quasi concluso, la soluzione che porta a Paolo Romani capogruppo reggente era ritenuta la più probabile (la Bernini ancora in corsa).
Non titolare ma “reggente”, dato che su questa partita si è consumato uno scontro pesante con Nitto Palma, sponsorizzato dai campani.
Oggi pomeriggio riunione di gruppo decisiva al Senato
C’è parecchia fibrillazione nella nuova Forza Italia, la corsa alle poltrone che contano fa sentire tutti insicuri.
Ancor più dopo il video diffuso dal sito del quotidiano Europa.
Risale a lunedì, quando il Cavaliere ha ricevuto a Villa Gernetto 120 giovani dei circoli di Dell’Utri. In quella sede è tornato sulla scissione («La minoranza in democrazia ha sempre accettato la decisione della maggioranza, non questa volta: se ne sono andati »). Ma soprattutto ha teorizzato la necessità di affiancare «i giovani ai veterani superstiti», ipotizzando lo “spacchettamento” del movimento: «Da una parte la struttura del partito che risente moltissimo dell’età », dall’altra le giovani leve. Che poi animeranno i club “Forza Silvio”.
Insomma, «c’è bisogno di linfa nuova per la rivoluzione liberale». Non ci sono più, ricorda, Urbani, Baget Bozzi, Melograni e Tremonti, «che era dotto ed esporto ma non sapevamo che era pazzo» si sente in video. «In tutti i partiti a poco a poco la passione iniziale di trasforma in assuefazione al mestiere, alla professione della politica, al piccolo potere».
È la storia della scissione vista da Berlusconi. Volti nuovi l’ex premier li esige soprattutto sul piccolo schermo.
Adesso Deborah Bergamini, neocapo della comunicazione, gestirà le presenze nel talk. Il direttore del Tg4 Giovanni Toti ora è il volto-tv in cima alla classifica del Cavaliere.
Altri seguiranno.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply