DECRETO SICUREZZA, LA CONSULTA BOCCIA I SUPER POTERI CHE SALVINI HA DATO AI PREFETTI: “NON POSSONO SOSTITUIRSI AI SINDACI”
NEL TESTO DELLA DICHIARAZIONE SCONTATA DI INAMMISSIBILITA’ DEI RICORSI DELLE REGIONI CADE UNO DEGLI STRUMENTI PRINCIPALI DEL DECRETO (IN)SICUREZZA
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro il decreto sicurezza presentati dalle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che ne hanno impugnato numerose disposizioni lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze.
In particolare, la Corte Costituzionale, nel dichiarare inammissibili i ricorsi delle Regioni sulle politiche migratorie, ha ritenuto che con il decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e diventato legge a dicembre 2018, non ha avuto incidenza diretta o indiretta sulle competenze regionali.
Ma la Corte non ha compiuto alcuna valutazione sulla legittimità costituzionale dei contenuti delle norme impugnate: se vi sarà un ricorso specifico su questo tema si esprimerà .
Ma la Consulta ha ritenuto, allo stesso tempo, che sia stata violata l’autonomia costituzionalmente garantita a comuni e province.
Pertanto, ha accolto le censure sull’articolo 28 che prevede un potere sostitutivo del prefetto nell’attività di tali enti.
In pratica crolla il tentativo di Salvini di esautorare i sindaci facendo leva sul controllo che il ministro esercita sulle prefetture.
(da agenzie)
Leave a Reply