DI MAIO CI PROVA ANCORA A FAR SALTARE L’ALLEANZA: SE NON VUOLE MODIFICARE IL DECRETO SICUREZZA VADA A FARE IL VICEPREMIER A ORBAN E AI SUOI AMICI RAZZISTI
UN NUOVO GOVERNO NON PUO’ DIPENDERE DALL’ARROGANZA DI UN FALLITO COMPLICE DEI SOVRANISTI, SI VADA AL VOTO E VEDREMO META’ PARLAMENTARI GRILLINI NON CONFERMATI CHE LO ASPETTANO SOTTO CASA
Sono terminate le consultazioni delle forze politiche da parte del premier incaricato Giuseppe Conte che ha incontrato il centrodestra, il segretario dem e i 5Stelle. E proprio l’ultimo intervento, quello di Luigi Di Maio, è stato paranoico.
Di Maio ha detto che Conte è un premier “super partes” (quindi non in quota 5Stelle e questo significa la possibilità di rivendicare il posto di vicepremier).
Ha sostenuto di aver rinunciato già due volte alla possibilità di essere presidente del Consiglio (palle gigantesche perchè un anno fa fu Salvini a non volerlo e ora non zavrebbe avuto i voti al Senato)
Poi – a proposito dei decreti sicurezza, i provvedimenti nel mirino del Pd – ha detto che non ha senso contestarne la ratio. E ha sostenuto, con tono alquanto minaccioso: “O passano i nostri punti del programma o meglio tornare al voto”.
Il classico atteggimento di un fallito arrogante di un partito che non ha avuto il coraggio quando ne fatto dimezzare i voti di cacciarlo a calci in culo.
Subito prima Conte aveva incontrato la delegazione del Pd. “Abbiamo indicato al presidente incaricato quelli che devono essere i principali elementi di novità per un governo di svolta per questo nostro Paese” ha dichiarato il segretario dem Nicola Zingaretti dopo il colloquio.
“Innanzitutto – ha aggiunto – il taglio delle tasse sui salari medio bassi come elemento di giustizia” e per il rilancio dei consumi”. Poi “il tema del lavoro con un vero e proprio piano con investimenti pubblici e incentivi per investimenti privati, le infrastrutture green e per industria 4.0”.
“I dati dell’Istat – ha affermato ancora il segretario dem – confermano purtroppo la necessità di una svolta e di nuova stagione politica. Oltra alla riduzione delle tasse per i ceti medio-bassi, il rilancio del team scuola come grande mezzo di formazione del Paese: abbiamo proposto una rivoluzione del concetto di diritto allo studio, con la gratuità dall’asilo all’università per i redditi medio-bassi”.
“A Conte – ha sottolineato il leader democratico – abbiamo posto il tema di riaprire una stagione di vere politiche per la sicurezza urbana”.
“Su questo tema in questi mesi c’è stata molta propaganda – ha attaccato Zingaretti – ma vere politiche per la sicurezza urbana significa innanzitutto chiudere il contratto con le forze del’ordine, significa investire sulle forze dell’ordine, sui presidi nei quartieri, riaprire la stagione del grande piano periferie, cioè di investimenti nelle nostre città nel campo della cultura, dell’aggregazione, dello sport, e quindi una strategia per rendere piu sicure le città del nostro Paese”.
“A Conte chiediamo che sui decreti sicurezza si proceda almeno al recepimento delle indicazioni pervenute dal presidente della Repubblica”. “Abbiamo parlato approfonditamente di tutti i dossier. È stata una discussione seria. Non si è parlato di nomi”, ha chiarito il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio.
(da agenzie)
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