DI MAIO NON VUOLE CHE L’IVA DIMINUISCA PER I GENERI DI PRIMA NECESSITA’ E AUMENTI PER QUELLI DI LUSSO
MINACCIA DI FAR CADERE IL GOVERNO PER TUTELARE I RICCONI: MA CHE STRANO “AMICO DEL POPOLO”
“Ancora oggi sui giornali sentiamo parlare di ‘rimodulazione’ dell’Iva. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: no a giochini e giri di parole, l’Iva non deve aumentare. Questo governo nasce su due principi fondanti: il blocco dell’Iva e il taglio dei parlamentari. Se uno dei due viene meno, allora si perde il senso di questo governo”. Così il M5S in una presa di posizione fatta arrivare a tutte le agenzie di stampa.
Il dibattito su una possibile rimodulazione dell’Iva, con tagli sui beni di prima necessità come il pane o sulle bollette, sta tenendo banco in questi giorni.
Come rivelato da Repubblica la settimana scorsa, sul tavolo del governo è allo studio questa possibilità , che per la nuova maggioranza è segno di discontinuità rispetto all’esecutivo Conte 1.
Ma rispetto a questa ipotesi il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, a margine di un evento all’Abi, taglia corto: “Non capisco perchè si continua a discutere su un tema che non c’è più. Abbiamo discusso di varie ipotesi tra cui questa ma era scritto nel programma di governo che non ci sarebbe stato e l’aumento dell’iva non ci sarà . Finiamola con le polemiche sul nulla”.
Ma c’è chi, all’interno del governo, apre alla possibilità di una rimodulazione dell’Iva. Come il viceministro all’Economia Laura Castelli in un’intervista alla Stampa e ill ministro Francesco Boccia in un’intervista ad Avvenire.
“Il dibattito innescato sull’Iva dimostra che il problema esiste – spiega Castelli – non è ragionevole che sulle patatine fritte ci sia l’imposta al quattro per cento. O che sia al dieci quella sui prodotti da collezione”.
Per la viceministra la strada di aumenti differenziati dell’Iva sui prodotti non prevede “tabù”. Anzi, “tabù non ce ne devono essere, su nulla. Anche perchè ci sono aliquote che devono scendere”.
“Oggi siamo nella condizione in cui assorbenti e pannolini sono tassati con Iva ordinaria al 22% e alcuni beni anche di lusso vivono di evidenti agevolazioni – afferma poi Boccia nel corso di un’audizione alla Camera – Rimodulare le aliquote Iva rivedendo i panieri entro la legislatura è dovere di un governo che è nato con le intenzioni di ridurre le ingiustizie presenti nella società “.
(da agenzie)
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