DI PIETRO SI CANDIDA A SINDACO DI MILANO: CON I CINQUESTELLE?
“VEDREMO, CASALEGGIO E’ UN’OTTIMA PERSONA”
È in forma come mai negli ultimi tempi.
I suoi ex compagni di strada gli hanno sfilato da sotto il naso partito e cordoni della borsa? Lui non fa una piega:
“Sbagliate ad appiattirvi sul Pd”, saluta cortesemente e se ne va. La sua è un’altra strada. La spiegò un paio d’anni fa: “Mi diceva di andare contro la partitocrazia, di forzare la legge elettorale e andare alle elezioni da soli. Io pensavo che l’essere nelle istituzioni era decisivo, e dunque era necessario stringere alleanze. Devo dire che oggi i fatti sembrano dare ragione a lui”.
Quel lui era Gianroberto Casaleggio, all’epoca consulente per l’Italia dei Valori. Consigli che dopo anni hanno dato i suoi frutti: “Mi candido a sindaco di Milano, un progetto rivolto ai cittadini. Chi mi conosce sa che non posso interloquire con il sistema, ma solo con chi ne sta fuori”.
Qualche giorno fa due parlamentari del Movimento 5 stelle ragionavano: “Dovrebbe candidarsi con noi. Da un lato sarà un problema, non possiamo presentare chi è stato eletto con altri partiti, dall’altro sarebbe una fortuna, nelle amministrative ci serve qualche nome forte da spendere”.
Lui non conferma ne smentisce, anche se quel che dice sembra portare in un’unica direzione. Parla volentieri al telefono, e quando pensa di non riuscire a farsi capire premette: “Questa gliela dico in dipietrese”.
Dunque si candida a sindaco o no?
Va bene, a lei glielo dico. Mi candido. Faccio una proposta alla città per tempo. Lo diceva mia nonna: avviandoti per tempo cerchi di arrivare in orario.
Sì ma scusi, lei ha rotto con l’Idv, chi la sostiene?
Mi rivolgo ai cittadini fuori dai partiti, è con loro che voglio aprire un dialogo. Chi conosce la mia storia personale, quella di magistrato, sa perfettamente che non posso dialogare con chi rappresenta il sistema, ma solo con chi ne è fuori.
Va bene, ma in concreto?
l sistema dei partiti tradizionali si sta superando. Oggi non si guardano più le tessere, ma la persona. Io sto iniziando in questi giorni una serie di incontri, perchè serve un sindaco libero di muoversi non più un ostaggio. Serve una candidatura che nasca dai cittadini.
Alternativa a Pisapia dunque.
Mi lasci cogliere l’occasione per salutarlo, lo ammiro è una brava persona. Ma sì, serve una novità . Io mi propongo per un mandato, ho 65 anni, a settanta mica posso ricandidarmi. Voglio dare il mio contributo alla città .
Bene. Ma cerca l’appoggio del M5s? Senza di loro sarebbe dura. Tra l’altro lunedì è pure relatore a un convegno organizzato da loro, su appalti, corruzione, Expo.
Non voglio strumentalizzare nessuno. Quell’incontro è stato fissato prima della mia decisione, fa parte di una serie di incontri che faccio con i cittadini, la prossima settimana vado anche dagli anziani…
Eh appunto, una serie di incontri per fare rete in vista della sua candidatura. Il M5s risponde all’identikit da lei fatto: fuori dal sistema, non un partito tradizionale…
Guardi, sono andato alla loro tre giorni al Circo Massimo e ho visto una realtà poliedrica. C’erano cittadini non interessati alla collocazione politica, ma ai temi. Destra e sinistra sono ormai superate. Ma ho visto anche che si ponevano una domanda. Lasci che gliela dica in dipietrese: “E mo’ che abbiamo vinto, siamo in Parlamento, che facciamo?”. Ecco, con i risultati che hanno avuto ora devono affrontare la scelta di una classe dirigente capace, se no fanno l’errore che ho fatto io con l’Italia dei Valori.
E qui arriva appunto Di Pietro.
Guardi nel Non Statuto la regola è chiara sulla possibilità di candidare chi ha fatto già politica. Non li sto a tirare per la giacchetta. Io mi presento come cittadino comune però, poi vediamo che succede.
Proprio antipatici non gli sono i grillini.
Oggi tutti gli sparano addosso. Guardi le prime pagine dei giornali su Genova. Tutti a massacrare Grillo. Ma la colpa mica è loro, mi sarebbe piaciuto vedere prime pagine che attaccavano quelli che hanno sempre governato, che hanno le vere responsabilità .
Con Casaleggio siete rimasti in buoni rapporti?
C’è da fare una doppia valutazione. Una personale e una professionale. Quella personale è ottima. Gianroberto è una persona per bene, appassionata, che crede in quello che fa spassionatamente, senza secondi fini.
E quella professionale?
È ottima. È un qualificatissimo professionista che si occupa di informatica. Lui viene accusato, gliela dico in dipietrese, di cose oscure. Di poca trasparenza, ecco. Ma chi lo dice non conosce come funziona internet. Se io ho un file e ti ci faccio mettere le mani c’è il rischio che lo rovini, che si perda. Ecco, chi lo accusa non sa come funziona il suo mestiere.
Lei una volta si è rammaricato di non aver dato ascolto ai suoi consigli al tempo in cui ancora lavorava per lei.
Ma io ho sempre seguito le strategie di Casaleggio. Non è stato quello il mio errore, ma quello della selezione della classe dirigente. Ecco vede, io ho avuto il mio Scilipoti, loro oggi hanno il loro Orellana. Ma nessuno si ricorda che in quella legislatura in 159 cambiarono casacca. E tutti a parlare di Razzi e Scilipoti.
Diciamo che i due non si sottraggono.
Sì, vero. Per quello il M5s non deve fare l’errore che feci io nella selezione della classe dirigente.
Questo a Casaleggio l’ha fatto presente? Voglio dire, vi continuate a sentire?
Sì ci sentiamo, l’ultima volta è stato al Circo Massimo. Sono andato a salutare lui e Grillo, 5 minuti tra i vecchi amici. Ma è una persona con cui prendo volentieri il caffè, diciamo.
Qualcuno dice che i vostri contatti derivano anche da questioni economiche rimaste ancora in sospeso.
Sono fesserie. Non ho conti in sospeso con Casaleggio. È stato un professionista che ha lavorato per noi ed è stato pagato in modo congruo al suo lavoro.
Tornando a Milano: si candida con il Movimento 5 stelle?
Ma io devo ancora individuare la squadra. Poi insieme a tutti i cittadini devo costruire un programma, le priorità . Certo che l’intento è quello di coinvolgere tutti.
(da “Huffingtonpost“)
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