DIETROFRONT DEI PARTITI DOPO L’INCAZZATURA DEGLI ITALIANI: I BILANCI SARANNO SOTTOPOSTI A VERIFICA DI SOCIETA’ ESTERNA
VINCE FINI: DOPO GLI SCANDALI E LE POLEMICHE, I DEPUTATI TENTANO LA VIA DELLA TRASPARENZA…IL CONTROLLO TERZO SUI BILANCI PASSA ALL’UNANIMITA’
Nessun controllo esterno sui bilanci dei gruppi parlamentari. Ma era ieri.
Dopo le polemiche oggi la Camera, come del resto aveva auspicato il presidente Gianfranco Fini, ha votato all’unanimità perchè ci sia una verifica esterna.
I bilanci dei gruppi della Camera quindi saranno sottoposti al controllo di società di revisione esterne come stabilito dalla giunta per il Regolamento di Montecitorio.
Nel corso della riunione, a quanto si è appreso, si è deciso di approvare il testo dei relatori Gianclaudio Bressa (Pd) e Antonio Leone (Pdl) e integrarlo con il principio della verifica dei bilanci dei gruppi tramite una società esterna.
La riunione della giunta è stata sospesa dopo circa un’ora e aggiornata alle 15.30 per redigere il nuovo testo integrato del regolamento.
In ambienti parlamentari si parla dell’ipotesi di individuare un’unica società esterna che sarebbe scelta dall’ufficio di presidenza della Camera attraverso attraverso una gara.
”Ho apprezzato molto questa nuova posizione di trasparenza che ha intrapreso il presidente Fini. Penso però – afferma il deputato del Pdl, Guido Crosetto – che il percorso verso la trasparenza passi non attraverso la certificazione dei bilanci dei gruppi, ma attraverso una cosa più seria: la pubblicazione su internet di tutte le spese anche della stessa Camera e dei gruppi. Così magari tutti i cittadini e gli stessi parlamentari, ai quali oggi non è consentito, potranno verificare singolarmente ogni spesa effettuata con denaro pubblico”.
Ma sul provvedimento votato non tutti erano d’accordo: “Sono nettamente contrario. Per quale motivo dobbiamo farci controllare dall’esterno?” diceva questa mattina il senatore del Pdl, Altero Matteoli.
“Noi dobbiamo dimostrare di saperci controllare da soli, senza bisogno di metterci nelle mani degli altri. Non facciamo demagogia. Fini sbaglia a dire che ci devono controllare gli altri. Dobbiamo controllare da soli e dimostrare alla pubblica opinione che i soldi che percepiamo per il funzionamento della politica sono spesi bene e proprio per questo fine”.
Diciamo un Matteoli in versione umoristica
La Lega, partito stravolto dallo scandalo sui fondi usati dalla famiglia Bossi, invece avrebbe voluto andare anche oltre la verifica esterna.
Non basterebbe un controllo puramente contabile dei bilanci dei gruppi parlamentari da parte di una società di certificazione esterna, ma servirebbe anche un “codice di principi con le spese ammissibili” redatto dalla Corte dei Conti secondo il capogruppo del Carroccio, Giampaolo Dozzo.
Domanda spontanea: perchè non hanno pensato prima?
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