DIMISSIONI A CATENA NELL’AMMINISTRAZIONE TRUMP DOPO LE VIOLENZE AL CONGRESSO, FACEBOOK LO BLOCCA FINO A FINE MANDATO
INCHIESTA SUL COMPORTAMENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE… MOLTI CHIEDONO A PENCE DI ESTROMETTERE IL CRIMINALE, LA LEGGE LO PERMETTEREBBE
L’America si è svegliata sotto choc dopo la drammatica giornata di ieri: è di quattro morti il bilancio delle ore di scontri al Campidoglio di Washington, iniziati mentre era appena iniziata la seduta di conferma dei risultati elettorali di novembre che hanno dato a Joe Biden la vittoria nella corsa alla Casa Bianca.
Nella notte la seduta è ripresa e la vittoria di Biden è stata ufficialmente certificata dal Congresso: ma le ferite provocate dall’assalto dei manifestanti pro-Trump contro il tempio della democrazia Usa sono destinate a durare nel tempo
Trump tenta di riprendere il controllo dell’account Twitter sospeso
Donald Trump ha rimosso i tre tweet dal suo profilo che hanno causato il blocco temporaneo del suo account. Lo afferma un portavoce di Twitter alla Cnn, sottolineando che la rimozione fa sì che il presidente possa riguadagnare il controllo del suo account già giovedì. Il presidente Usa utilizza il social network per comunicare direttamente con i suoi sostenitori e con il Paese: ma le ripetute affermazioni sul presunto furto elettorale e la mancanza di condanna degli scontri di ieri hanno provocato il blocco del suo account.
Facebook blocca Trump fino a fine mandato
Facebook impedirà a Trump di postare sulla sua pagina personale fino alla fine del suo mandato. Lo fa sapere il fondatore e amministratore delegato del social media, Mark Zuckerberg, in un post sulla sua pagina ufficiale: “Riteniamo che i rischi di permettere al Presidente di continuare a utilizzare il nostro servizio durante questo periodo siano troppo grandi. Pertanto, stiamo estendendo il blocco che abbiamo messo sul suo account Facebook e Instagram a tempo indeterminato e per almeno le prossime due settimane fino al completamento della transizione pacifica del potere”, ha scritto Zuckerberg nel pos
Dimissioni a catena nell’Amministrazione
Il vice consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Matt Pottinger, ha rassegnato le dimissioni come risposta alla reazione del presidente all’assalto a Capitol Hill ieri da parte di un gruppo di suo sostenitori. Lo riporta la Cnn, citando una fonte “vicina a Pottinger”. Sempre Cnn ha riferito che diversi altri alti funzionari, tra cui il consigliere per la Sicurezza nazionale, Robert O’Brien, e il vice capo di gabinetto, Chris Lidddel, stanno valutando di dimettersi. Anche Mick Mulvaney, ex chief of staff del presidente ha annunciato le sue dimissioni dal posto di inviato speciale per l’Irlanda del Nord: lo stesso hanno fatto diversi funzionari del dipartimento del Commercio e Ryan Tully, direttore senior per gli Affari europei e russi, che si è dimesso dal Consiglio di sicurezza nazionale. L’ex ministro della Giustizia William Barr, che si era dimesso in polemica con Trump, ha parlato di “tradimento” della presidenza.
Verso l’inchiesta sull’assalto
Diversi parlamentari americani hanno promesso di aprire un’indagine su come le forze dell’ordine hanno gestito il violento assalto al Campidoglio, avanzando l’ipotesi che la mancanza di preparazione abbia permesso alla folla di occupare e vandalizzare l’edificio. All’interno del palazzo si sono vissuti momenti drammatici, polizia con le armi spianate per fare da scudo ai politici, mentre i dimostranti invadevano il Campidoglio e uno di loro si faceva fotografare seduto alla scrivania di Nancy Pelosi, acerrima nemica del presidente uscente, con i piedi sul tavolo. “Un’insurrezione”, l’ha definita Biden in un discorso alla nazione. La polizia di Washington ha riferito che finora sono state 52 le persone arrestate, di cui 26 al Campidoglio.
Lo spettro del 25simo emendamento
Il 25/mo emendamento della Costituzione americana, che a Washington diversi rappresentanti politici chiedono di invocare per estromettere Trump dopo l’assalto al Congresso di un gruppo di suoi sostenitori estremisti in seguito al comizio di ieri, prevede che il vice presidente possa assumere i poteri in caso di incapacità del presidente in carica. Prevede quattro scenari: in quello che dovrebbe essere usato in questo caso la maggioranza del governo, in una riunione convocata e presieduta dal vicepresidente, dovrebbe stabilre l’incapacità del presidente e sospenderlo dai suoi poteri
(da agenzie)
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