DOMENICA IN SARDEGNA PUÒ CAMBIARE TUTTO: SE ALESSANDRA TODDE, CANDIDATA DEL CAMPO LARGO SCHLEIN+CONTE, VINCESSE, SAREBBE L’INIZIO DELLA FINE PER GIORGIA MELONI
GIORGIA MELONI HA PROMOSSO SCHLEIN COME AVVERSARIA PERCHÉ PENSAVA DI BATTERLA FACILE, MA LA SOTTOVALUTAVA, ED ELLY SCHLEIN HA FATICATO A SFIDARLA PERCHÉ LA SOPRAVVALUTAVA. DUNQUE PER ELLY SCHLEIN LA SARDEGNA È UN’ORDALIA. SE VINCESSE…”
Il furbo Conte ha fiutato l’aria e vuole l’accordo nazionale con Elly Schlein perché non è riuscito a sorpassarla a sinistra: bacia la mano che non può tagliare. De Luca ha smesso di insolentirla.
Se davvero, domenica vincesse le regionali in Sardegna, Schlein “diventerebbe” finalmente ciò che è: il segretario; conquisterebbe la leadership della sinistra in una vera battaglia, al tempo stesso feroce e modesta, com’è quella tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu
Sono entrambi candidati “alter ego” delle due donne che si sono promosse avversarie. E probabilmente Giorgia Meloni ha promosso Schlein perché pensava di batterla facile, ma la sottovalutava, ed Elly Schlein ha faticato a legittimarla e sfidarla perché la sopravvalutava. Dunque per Elly Schlein la Sardegna è un’ordalia.
Se vincesse, domerebbe i vecchi mandarini del partito che, alternando gli osanna e i crucifige, non vorrebbero neppure che la segretaria si candidasse, condannandola alla dissipazione nei poltronifici, all’assedio estenuante dell’apparato, al fuoco lento della mediocrità.
(da La Repubblica)
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