DOPO I MORTI DI LAMPEDUSA, L’APPELLO DELLE ONG: “LIBERATE LE NAVI DI SOCCORSO DA SEQUESTRI ILLEGITTIMI”
“SONO NECESSARI CORRIDOI UMANITARI E CANALI DI INGRESSO LEGALI NON ACCORDI VERGOGNOSI CON I CRIMINALI LIBICI”
Il bilancio dei corpi recuperati al largo di Lampedusa dopo il naufragio avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, sale a 13 morti. Si cercano, senza sosta, altri dispersi. Tra questi anche otto bambini. Le vittime, al momento, son tutte donne.
A lanciare un accorato appello è la Ong Mediterranea. Le navi solidali sequestrate o inattive, al momento, sono undici. “Quanti morti vi servono ancora per decidere di cambiare rotta?”. Dicono i volontari di Mediterranea. Una lunga lettera pubblicata sui canali social di Saving Humans
“Ora la magistratura sarà chiamata a fare luce su questa ennesima tragedia, a pochi giorni dalle commemorazioni del 3 ottobre. Intanto piangiamo altri 30 morti, mentre ancora nulla si muove sul tema dei corridoi umanitari, dei canali di ingresso legali che sono l’unica vera soluzione di fronte a ciò che accade tutti i giorni, anche quando nessuno lo rende pubblico. Intanto impera un silenzio imbarazzante del governo italiano sugli accordi vergognosi che hanno consegnato nelle mani dei trafficanti di uomini e dei mafiosi libico il destino di decine di migliaia di esseri umani. Le nostre navi sono ancora sotto sequestro, illegittimamente. Quanto ancora dovremo aspettare per poter tornare a prestare aiuto a chi ne ha bisogno?”.
(da agenzie)
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