DOPO LA DROGA PIAZZATA IN CASA PER ACCUSARLO, ANCHE LE BOTTE AL GIORNALISTA ARRESTATO IN RUSSIA PERCHE’ INDAGAVA SULLA CORRUZIONE DELLA OLIGARCHIA PUTINIANA
IVAN GOLUNOV RICOVERATO PER COMMOZIONE CEREBRALE, PICCHIATO DAGLI AGENTI RUSSI: SONO I SISTEMI SOVRANISTI PRESTO SU QUESTI SCHERMI
E’ stato arrestato dalla polizia a Mosca con l’accusa di traffico di stupefacenti. Poche ore più tardi è stato ricoverato in ospedale dopo un malore con “diversi lividi sulla gabbia toracica” e “una sospetta commozione cerebrale“, che farebbero pensare a un pestaggio.
E’ accaduto a Ivan Golunov, reporter investigativo del quotidiano online Meduza di Riga noto per le sue inchieste sulla corruzione.
Golunov, 36 anni, è stato arrestato nel centro della capitale russa il 6 giugno. Secondo la polizia, stava trasportando diversi pacchi contenenti 4 grammi di mefedrone, un farmaco stimolante sintetico; tre pacchetti e un pacco contenente una sostanza polverosa non meglio identificata sono stati inoltre trovati nella sua casa.
Il cronista ha negato di aver mai visto le bustine sequestrata prima dell’intervento della polizia che ha in seguito rifiutato la sua richiesta di test accurati sulle sue mani e sullo zaino per confermare la sua versione, che non ha avuto alcun contatto con le sostanze scoperte.
Il suo avvocato, Dmitry Dzhulai, ha insistito sul fatto che la polizia ha piazzato le droghe sul suo cliente, spiegando che ciò poteva verificarsi nel momento in cui il giornalista è stato fermato dalla polizia. Il direttore generale di Meduza, Galina Timchenko, e il capo redattore Ivan Kolpakov, ritengono che l’arresto di Golunov sia avvenuto a causa dei suoi articoli sulla corruzione.
“Riteniamo che Ivan Golunov sia innocente. Inoltre, abbiamo motivi per pensare che sia perseguitato a causa della sua attività giornalistica”, scrive online Meduza, una delle poche testate in Russia non vicine al Cremlino.
Secondo i giornalisti di Meduza, “negli ultimi mesi Ivan era stato vittima di minacce collegate a un pezzo che stava scrivendo e noi — sottolineano — sappiamo quale e immaginiamo da chi possano arrivare le minacce. Meduza — proseguono — analizzerà ogni mossa degli investigatori che si occupano del caso. Cercheremo di capire per volontà di chi Ivan è perseguitato e renderemo questa informazione di pubblico dominio”, denuncia il sito in cui nel 2014 è confluita la maggior parte dei giornalisti che avevano lasciato Lenta.ru per protestare contro le dimissioni a cui era stata costretta la direttrice. .
Alcune ore dopo l’arresto, il giornalista — che con le sue inchieste ha gettato luce su casi di corruzione di esponenti di alto profilo della politica e del mondo degli affari soprattutto al comune di Mosca — è stato ricoverato in ospedale dopo aver accusato un malore e un medico che lo ha visitato ha descritto le sue condizioni all’agenzia Interfax. “Ha diversi lividi nella gabbia toracica, anteriore e posteriore, segni sulla decima e l’undicesima costola, un sospetto infortunio craniocerebrale e una sospetta commozione cerebrale”, ha detto il medico.
Secondo alcune fonti, l’uomo è stato detenuto 14 ore senza poter vedere il suo avvocato, trascinato sul pavimento, colpito al viso con un pugno e al torace con un calcio e, prima di essere trasferito in ospedale, non ha in seguito ricevuto assistenza medica che aveva richiesto.
L’oppositore Aleksei Navalny denuncia che “non ci sono dubbi” del tentativo delle autorità di costringere al silenzio il giornalista, in vista delle elezioni regionali di settembre.
Amnesty International ha denunciato uno “schema purtroppo conosciuto”. “Abbiamo ragione di credere che Golunov sia stato accusato per via della sua attività giornalistica”, ha reagito Meduza che ha sede a Riga, in Lettonia, proprio per sfuggire alla censura russa.
Venerdì centinaia di persone avevano protestato davanti al ministero degli Interni moscovita e molti di loro, tra cui noti giornalisti d’opposizione come Ilja Azar e Oleg Kashin, sono stati a loro volta fermati prima di essere rilasciati poche ore più tardi.
E numerosi giornalisti hanno firmato una lettera aperta chiedendo la liberazione del collega definendolo vittima di una “grossolana e ridicola provocazione”.
In passato l’accusa di possesso di stupefacenti era stata formulata per giustificare l’arresto e la condanna a quattro anni di carcere di Ojub Titiev che aveva preso il posto di Natasha Estemirova, sequestrata e uccisa, alla guida dell’ong “Memorial” a Groznyj.
(da agenzie)
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